Un convegno il 14 gennaio a Filiano a cura della locale Pro Loco
In Italia ci sono oltre 10 mila musei, in Basilicata oltre una ventina: parliamo di piccoli musei, realtà
che nelle varie zone e valli rappresentano spesso punti di riferimento importanti per la salvaguardia
di tradizioni e valorizzazioni di beni culturali.
Del significato e delle potenzialità dei Piccoli musei si parlerà il 14 gennaio prossimo in un
convegno (Centro sociale di Filiano con inizio alle ore 17.30) dal titolo “I piccoli musei, narratori di
luoghi – Il Museo dell’Arte Arundiana”. L'incontro è promosso e organizzato dall'Associazione Pro
Loco di Filiano con il patrocinio del Comune di Filiano, Apt Basilicata e Unpli Basilicata
I lavori, introdotti dai saluti della presidente della Pro Loco Filiano Maria Santarsiero e del sindaco
di Filiano Francesco Santoro, saranno aperti dalla relazione introduttiva di Vito Sabia della Pro
Loco Filiano, che fornirà un quadro della realtà italiana dei piccoli musei composta da oltre 10.000
siti di cui in 95% di piccole o piccolissime dimensioni.
A seguire una tavola rotonda, che vedrà la partecipazione del dott. Aniello Ertico, direttore di Porta
Coeli International Art Gallery, del consigliere regionale Aurelio Pace e dell’artista Franco
Zaccagnino. Concluderà i lavori la dott.ssa Marta Ragozzino, Direttore del Polo Museale Regionale
della Basilicata.
La finalità del convegno sarà quella di approfondire, attraverso il “caso studio” del Museo dell’arte
arundiana di Franco Zaccagnino, le tematiche legate alla gestione dei piccoli musei, indicando
modalità e percorsi per una loro valorizzazione e per una miglior collaborazione tra pubblico e
privato che permetta ai piccoli musei di diventare in prospettiva una vera e propria risorsa per tutto
il territorio. Risorsa per la cultura, per il turismo, per l’identità stessa del territorio.
Il museo dell'arte arundiana, fondato dall'artista Franco Zaccagnino nel 2015 e con sede nel borgo
medievale di Sant'Ilario nel comune di Atella, è un’immersione nel mondo della canna
mediterranea. All’interno di esso vi sono due percorsi: il percorso culturale di questo umile
elemento che evidenzia gli utilizzi remoti che se ne facevano fino ai giorni nostri e il percorso
artistico del Maestro F. Zaccagnino che, sulla base del precedente ampiamente vissuto, durante la
sua infanzia, riscopre questa materia prima, se ne innamora e non la lascia più. Le opere presenti nel
Museo sono quasi tutte delle sculture tridimensionali che ripercorrono le fasi più importanti e
significative dell’artista nella sua continua e incontenibile evoluzione.
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