TRACCE di Rocco Brancati: Emilio Maffei

1881, 21 Novembre. È la data della morte a Potenza di Emilio Maffei. Scrisse nel 1848 la gran corte criminale nell'atto di accusa del procuratore generale del re Francesco Echaniz nella causa per reità di Stato: "Pel fatto della bandiera nera, che D. Emilio Maffei alla testa di parecchi temerari giovinastri intendea sventolare ne' primordii di luglio...per vigilanza di taluni amanti dell'ordine quel vessillo non venne inalberato...si sa che tale vessillo è fatale emblema di sozza sanguinaria democrazia, nonchè simbolo della violazione di ogni titolo legittimo, e della dissoluzione di ogni società civile". Maffei fece parte del gruppo dei migliori e più attivi esponenti che portò avanti il processo unitario insieme a Emilio Petruccelli e Giacomo Racioppi. "Tutti liberali, di stampo mazziniano, di notevole coerenza e di salde convinzioni democratiche, consapevoli del contributo delle province alla causa risorgimentale..."(Prinzi-Russo, 2012). Più tardi, alla fine degli anni Cinquanta dell'Ottocento, Maffei fu condannato a morte, dopo un ennesimo processo, e ritornando nelle carceri sotto scorta dei gendarmi si volse al boia gridando: "Ti raccomando mastro Francisco, preparami un buon filacciuolo di Montemurro".La pena gli fu poi commutata in quella dell'ergastolo a vita e deportato nel Bagno di Nisida, dove strinse una profonda amicizia con l'Agresti e il Settembrini.(Mallamaci, 2007). 


Nato a Potenza il 3 settembre del 1809 da Luigi e Antonietta Scalea, Emilio Maffei fu ordinato sacerdote a 23 anni. Negli anni giovanili era stato un adepto alla carboneria e in seguito fu vicino alle idee mazziniane e di Pierre-Joseph Proudhon che considerò vicine ai valori del Vangelo. Polemista e integralista e tra i maggiori animatori delle insurrezioni in Basilicata fin dal 1848. Nel 1858 la condanna a morte, poi all'ergastolo e infine all'esilio perpetuo insieme a Luigi Settembrini, Carlo Poerio e Silvio Spaventa. La nave diretta in America grazie ad un intervento del figlio di Settembrini Raffaele, ufficiale della marina britannica, fu dirottata verso l'Irlanda e di lì gli esuli raggiunsero l'Inghilterra. Dopo l'Unità Maffei ritornò a Potenza, si tolse l'abito talare e fu sindaco della città ma rifiutò cariche parlamentari e vitalizi. Con lo pseudonimo di "Jumaredda" lasciò alcune testimonianze letterarie e poesie ritrovate da Raffaele Riviello.

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