Rifiuti: in vista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, Federconsumatori pubblica l’11° Report Nazionale su “Servizi e tariffe dei rifiuti”. Focus sulla gestione del riciclo e costi della raccolta differenziata


Oggi si apre la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti - SERR (18 – 26 Novembre 2017). Il tema che caratterizzerà l’edizione 2017 di questo importante appuntamento è “Diamo una seconda vita agli oggetti”, un invito al riciclo ed al riuso, per ridurre la produzione di rifiuti. Gli obiettivi fissati a livello europeo richiedono di raggiungere il 60% di riciclo dei rifiuti urbani per il 2025 e il 65% entro il 2030. L’ Italia è ancora indietro nella crescita del sistema di riciclaggio dei rifiuti: la Basilicata è ferma al 31%, la Puglia al 30%, il Molise e la Calabria al 25%, la Sicilia addirittura al 13%. Seppure la crescita risulti lenta, l’approccio degli italiani nei confronti della raccolta differenziata è più responsabile: il 91% la fa abitualmente. Nonostante aumenti l’attenzione delle famiglie italiane verso il riciclo ed il riuso, tale tendenza non si rispecchia nell’andamento dei costi: dall’11° Report Nazionale su “Servizi e tariffe dei rifiuti” a cura della Federconsumatori, emerge che la spesa media annua che una famiglia tipo composta da tre componenti in un appartamento di 100 metri quadri ha sostenuto nel 2017 è di 321,96 Euro annui, pari al 2% in più rispetto al 2016 (anno in cui la spesa è stata di 317,04 Euro). Ancora più evidente la variazione registrata per una famiglia mononucleare in un appartamento di 60 metri quadri: nel 2017 ha speso 145,93 Euro, contro i 129,98 Euro del 2016, con un aumento del 14%. Indicativi, in tal senso, risultano i dati raccolti a livello territoriale: prendendo in considerazione sia il nucleo familiare composto da tre persone (in appartamento da 100 metri quadri), sia quello mononucleare (in appartamento da 60 metri quadri) emerge che nel Sud e nelle Isole si paga la tariffa più alta, seguite dal Nord Italia e, infine, dal Centro. Volendo stilare la classifica delle città più care, emerge che il primo posto è occupato da Cagliari con 549,09 Euro, Napoli con 448,23 Euro e Genova con 378,27 Euro. Le città in cui la tariffa risulta meno onerosa, invece, sono Trento, dove la famiglia tipo (tre componenti, 100 mq appartamento) spende mediamente 183,99 Euro, seguono in ordine Potenza con 218,02 Euro, Catanzaro con 254,93 Euro e Campobasso con 257,59 Euro. Per la famiglia mononucleare in un appartamento di 60 mq, la spesa più alta è sostenuta sempre a Cagliari con 235,11 Euro, seguita nuovamente da Napoli con 218,45 Euro e da Roma con 175,53 Euro; quella più bassa, invece, si rileva a potenza con 79,89 Euro, seguita da Trento con 86,05 Euro e da Firenze con 112,88 Euro. Da tale quadro appare evidente la necessità di definire una governance nazionale, attuando la piena operatività dell’Autorità per l’Energia nel settore. Si tratta di un’operazione fondamentale, in tal senso, per ridurre il divario esistente a livello territoriale, sia in relazione ai costi che alla gestione del riciclo, per un nuovo modello di sviluppo che miri a ridurre il volume dei rifiuti attraverso una pianificazione partecipata e condivisa con i cittadini. Per quanto riguarda i costi, in dettaglio, l’Authority dovrebbe, come avvenuto nel settore idrico, disporre una griglia per armonizzare le tariffe, rendendole conformi agli standard e confrontabili tra loro. L’indagine completa, con un vademecum sui rifiuti speciali ed uno sulla raccolta differenziata, sono disponibili in allegato.















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