VENERDI’ A MELFI CONCERTO DELL’ENSEMBLE CENTO RAMI

Musica Colta 2017” nel Salone del Convento di Sant’Antonio alle 19,00 

Si chiama “Musica Colta” il programma musicale dai grandissimi contenuti artistici che l’Ensemble Cento Rami porta in giro con grande successo da ben tre anni, grazie ad uno specifico accordo con la Regione Basilicata e con il Mibact. I ragazzi dell’associazione che ha sede a Pietragalla, e porta lo stesso nome, tutti under 35, proseguono con buona lena e con il solito impegno professionale una divulgazione di tutto ciò che è musica di qualità, da cui appunto il nome del progetto “musica colta” e lo faranno anche a Melfi, durante un “concerto evento” nel Salone del Convento di Sant’Antonio, in programma venerdì 15 settembre, a partire dalle ore 19,00. Qualcosa di davvero speciale visto che, dopo il grande successo dello scorso weekend a Palazzo Lanfranchi a Matera, riproporranno il concerto con il Quintetto di Fiati, che nella città dei Sassi è stato del tutto al femminile mentre a Melfi vedrà Michele Fiore al flauto, unirsi al gruppo collaudato di donne, composto da Roberta Brafa all’oboe, Erminia Nigro al clarinetto, Tiziana Malagnini al corno e Virginia Di Leo al fagotto. Matera è rimasta a dir poco estasiata dalla musicalità del quintetto di fiati e dalla originalità del mix di suoni che produce sull’ascoltatore/fruitore, come negli intenti del progetto dell’Ensemble Cento Rami, con Erminia Nigro che ne è la responsabile del gruppo; ora Melfi si prepara all’evento nella certezza di poter godere del valore forte, sia a livello musicale professionale dei singoli elementi e dell’intero quintetto di fiati, che in considerazione del bellissimo programma che loro proporranno a Melfi. Si inizia con le splendide musiche del maestro Nino Rota, nel Petite Offrande Musicale e si passerà poi al “Quintetto Opera 88 n2” di A. Reicha, per proseguire con il “Kleine Kammermusik Opera 24 n2” di P. Hindemith e chiudere il tutto con un pot-pourri fantastico di G. Briccialdi tratto dal “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini.

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