A capo della delegazione italiana, la donatrice lucana dell’Avis Francesca Gorga
Riunire giovani provenienti da tutto il mondo e che nelle rispettive realtà locali si
occupano della raccolta di sangue non remunerata: è stato questo l’obiettivo del
17esimo forum giovani della Fiods, la Federazione Internazionale delle
Organizzazioni di Donatori di Sangue, dal titolo ‘DonAction: From Local to Global!”,
che si è svolto a Kaunas in Lituania nei giorni scorsi e che ha visto a capo della
delegazione italiana, composta da nove giovani, la avisina lucana Francesca Gorga.
Venticinque anni di Vietri di Potenza è stata nominata nuova referente per il nostro
Paese nel Comitato Giovani Fiods. Per l’occasione presenti a Kaunas 56 giovani in
rappresentanza di 12 Paesi (Algeria, Azerbaijan, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia,
Lettonia, Libano, Nepal, Norvegia, Pakistan, Portogallo, Romania) oltre all’Italia e alla
Lituania che ha ospitato l’evento. “Il titolo così breve e immediato ha centrato
appieno il tema: per conoscere l’universo della donazione di sangue e le sue
sfaccettature molteplici a livello globale – ha spiegato Francesca Gorga - è
indispensabile essere calati appieno nella realtà locale. Concretamente sono state
presentate le varie realtà associative dei singoli paesi, facendo un affondo più
dettagliato sulla Lituania, con annessa visita di un centro trasfusionale”.
Tante le
iniziative discusse e in cantiere per favorire anche durante l’anno una cooperazione
sempre più proficua tra i partecipanti, come collaborazioni tra Paesi vicini e scambi
culturali. “La volontà di espandersi e il sogno di un’autosufficienza a livello globale,
inoltre, spinge ogni anno – ha continuato la giovane volontaria lucana - a conoscere
durante il forum altre realtà associative non dedicate alla raccolta di sangue, ma
intenzionate ad impegnarsi. Quest’anno è stata la volta di Adapto, un’organizzazione
rumena fondata da persone disabili con l’intenzione di lottare attivamente contro le
barriere architettoniche.
Da ultimo come innovativo metodo di coinvolgimento di
donatori e volontari è stata presentata la ‘gamification’, ovvero l’utilizzo delle basi del
gioco negli ambiti più disparati per ingaggiare persone al fine di raggiungere un
obiettivo comune. Aspettando il prossimo forum in Portogallo, pur arricchiti di nuovi
spunti rimane sempre vero che parlando di dono di sangue – ha concluso Gorga - è
nella vicinanza che si genera empatia e solo l’empatia può davvero portare a donare
parte di sé per qualcuno che non si conosce, senza avere nulla in cambio”.
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