La musica etnico lucano ha perso uno dei suoi più rappresentativi ed originali
interpreti. E’ morto Francesco Varvarito, 63 anni, che da Accettura grazie all’impegno
decennale del gruppo folk “I Maggiaioli”, poi passo per passo attraverso l’opera
creativa, più unico che raro caso di cantore della collina materana, ha fatto conoscere
la nobile tradizione della musica popolare.
Gli Accipiter di Accettura di cui è stato l’ “anima storica” ricordano ancora le feste di
piazza come quella di Guardia Perticara – “Notte della Tarantella Lucana” – durante la
quale il cantautore accetturese, accompagnato dal ritmo energico del gruppo, ha fatto
letteralmente saltare un intero paese.
E tra i tanti lavori di Varvarito il CD “Minz a chiazz”, una raccolta di alcune delle sue
canzoni tra le quali emerge la bellissima nenia “Ninna nanna ndà nach” nelle cui
parole si riversa tutta la dolcezza di una madre nel cullare il suo bimbo. Sentimenti
primitivi, a volte dimenticati nella corsa quotidiana del vivere, a cui Francesco
Varvarito – sottolinea Katya Madio
Giornalista e critico d’arte - cerca di ridare quel ruolo di prim’ordine che dovrebbero
avere.
Parlare di Francesco Varvarito – sottolinea Madio - è un po’ come parlare di un
grande libro: piano piano che se ne sfogli le pagine, diventa sempre più appassionante
ed interessante la ricerca.
L’Accettura Folk Festival in programma il 12 agosto prossimo che - dopo soli due anni,
nata come espressione di un nuovo fermento musicale accetturese ma non solo
(certificato dalla rapida diffusione, negli ultimi mesi, di tammorre e chitarre) e come
occasione di contatto sociale, si sta già consolidato, numeri alla mano, come l’evento
più importante della zona - sarà l’occasione migliore per ricordarlo perché la musica
popolare grazie alle nuove generazioni continua a rappresentare l’elemento più
genuino dell’identità di una comunità. Il folk inteso si come tradizione, ma anche come
contaminazione, si come attaccamento alla terra, ma anche come apertura all’esterno,
si come “canti e balli”, ma anche come coscienza e occasione sociale.
L’impegno di Francesco rivive proprio nell’attività degli Accipiter di Accettura – gruppo
che riesce ad interpretare grazie alla fusione di sensibilità musicali di due-tre
generazioni una musica popolare fortemente originale. Il cd a cui stanno lavorando i
musicisti di Accipiter diventerà una sorta di eredità e sarà composto da circa 10
tracce, la cui parte musicale sarà totalmente inedita, mentre per alcuni dei testi, o per
parte di essi, si utilizzeranno rime e modi dire tradizionali del territorio e di un modo di
vivere andato, che però è meno lontano di quel che può sembrare; il tutto in crudo, e a
tratti violento, dialetto accetturese, noto per essere uno dei meno recepibili della
Lucania, soprattutto per la velocità e la pochezza di vocali, caratteristiche che però lo
rendono ideale per il sound degli Accipiter che al folk mischia sonorità pop ed elementi
metrici funk.
Se si affievolisce il valore della musica popolare che poi è quella più ascoltata, cantata,
partecipata, rappresentata – è il messaggio di Varvarito che ispira gli Accipter -
affievolisce il nostro sentire comune, diventiamo tutti un po’ più deboli. Un po’ più soli.
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