Un gustoso libro “L’ultima sposa di Pedali” , scritto a quattro mani da Terenzio Bove e
Francesco Bianco, attraverso testimonianze, ricerche archivistiche e fotografie, racconta le
tradizioni legate al matrimonio di Villa d’Agri (già Pedali) nella seconda metà del Novecento.
Il libro presentato presso l’Aula Magna dell’Istituto tecnico agrario di Villa d’Agri contiene
un appendice di Domenico Florio “I matrimoni saponaresi”.
Si comincia con il racconto del
matrimonio di Giuseppe e Maria del 22 gennaio 1955 a Villa d’Agri. A Pedali – ricostruisce
l’atmosfera Bove – si sentiva ancora aria di festa: non era la continuazione dei
festeggiamenti del matrimonio di Giuseppe e Maria, inconsapevoli di essere stati gli ultimi
sposi di Pedali e non era nemmeno una ricorrenza fissata dalla tradizione ma una festa
sorta spontanea per una circostanza nuova ed interessante: la frazione Pedali aveva
cambiato nome.
Le foto riportate mettono in risalto anche l’evoluzione urbanistica e le
dinamiche della crescita di Villa d’Agri nell’arco temporale considerato. Storie di matrimoni
dunque strettamente intrecciate alla storia di comunità locali molto prima dell’arrivo del
“cane a sei zampe” che ne ha sconvolto la vita. L’unica presenza economica di peso a Villa
d’Agri era il Consorzio di Bonifica con il mitico commissario Zecchettin. Nel volume vengono
riportate le biografie di don Antonio Marinelli (primo sacerdote a celebrare i matrimoni a
Villa d’Agri), curata dal Prof. Gian Luigi Amati, di don Vito Russo (primo sacerdote della
Parrocchia di Villa d’Agri), curata dalla nipote Prof.ssa Russo, del sindaco di allora, Giuseppe
Di Marco, curata dal figlio Amedeo, e di don Michele Botta che impreziosiscono
ulteriormente la narrazione della storia di Villa d’Agri. E tutti ricordano la sala Eden per
essere stata tra le più famose sale ricevimenti con presenze medie di 300-400 partecipanti
che in alcuni matrimoni toccarono il record dei 900-1000 invitati, tanto da costringere i
gestori ad aprire anche la sala dedicata alla proiezione del cinema. Ai tavoli immancabili le
“pizzette di Melinda” dolci nasprati con la ciliegia. Bove ha tenuto i conti: tra il 1958 e il
1978 i matrimoni celebrati nella Parrocchia BVM di Villa d’Agri sono stati in totale 275.
Alla presentazione, moderata da Nicola Spina,
presenti oltre ai curatori del volume e agli autori delle biografie, la dirigente scolastica
Maria Giano, Marco Zipparri, componente direttivo PNAL, Giovannni Vita, consigliere
Provincia Potenza, Giuseppe Molinari, Consigliere comune di Marsicovetere, Michele
Brandi, vice sindaco Grumento Nova, Michele Tropiano, presidente Federalberghi Potenza e
Fausto De Mare, presidente Confcommercio. De Mare ha sottolineato il pregevole e
certosino lavoro di raccolta di storie, foto, dati su uno spaccato importantissimo per le
famiglie di Villa d’Agri. Un libro che – ha detto – rafforza il patrimonio di cultura e tradizioni
popolari per noi elementi essenziali insieme a turismo e Parco per lo sviluppo locale.
Tropiano, da esperto di matrimoni moderni, ha invece evidenziato le differenze tra le
cerimonie di quegli anni e quelle di oggi che sono veri e propri eventi da curare in ogni
dettaglio e che richiedono competenza e specializzazione. Tenere intatte alcune tradizioni e
usi dei matrimoni di un tempo – ha continuato – è per noi albergatori-ristoratori dela valle
più che un impegno per coniugarlo con le tendenze dei giovani sposi nella giornata più
importante della propria vita.
Commenti
Posta un commento