Rettrice Unibas: “Bisogna modificare il costo standard o molti Atenei italiani rischiano il default”

L’Intervento della Rettrice Unibas, Aurelia Sole, nel corso della cerimonia di inaugurazione della Cattedra “J. Maritain” a Matera 
Anche i giovani Atenei, come quello della Basilicata “svolgono un ruolo necessario nel dare al nostro Paese una moderna e rinnovata infrastruttura della conoscenza, della formazione, della ricerca e dell’innovazione”, ma oggi “la nostra università paga gli effetti di una politica verso il sistema universitario, messa in atto già da diversi anni, che lo ha diviso, lo ha messo in competizione,
distribuendo il sostegno statale in modo non equo, creando disparità artificiose”.
E’ questo uno dei passaggi dell’intervento della Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, nel corso della cerimonia di inaugurazione della Cattedra "Jacques Maritain" che si è svolta oggi, 17 luglio, a Matera, nell'auditorium Duni, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo la Rettrice è quindi “necessario modificare le regole del costo standard, o intervenire in modo mirato per salvare il nostro e altri atenei che ormai rischiano il default”: dal 2009, infatti, “i tagli – ha proseguito Sole - sono stati applicati in modo trasversale; in tempi recenti, l’adozione di un costo standard, dichiarato incostituzionale, ha portato il nostro Ateneo a una perdita di risorse continua, e a una situazione non più sostenibile, nonostante il positivo, e a questo punto vitale, supporto regionale. I piccoli Atenei hanno un costo, rapportato agli studenti regolari, analogo a quello dei grandi e medi Atenei, pur essendo spesso anche più efficienti. Ma il calcolo del costo standard è effettuato sul numero in assoluto degli studenti e su parametri che portano le Università presenti in territori fragili economicamente, a basso indice demografico e deboli dal punto di vista infrastrutturale e dei trasporti, a soffrire terribilmente”. La Rettrice dell’Unibas ha ricordato che, grazie “alla sensibilità della Ministra dell’Istruzione e del Ministro per il Mezzogiorno” dal 2018 saranno previsti “parametri legati alla ‘territorialità’ e alla dimensione dell’Ateneo”, ma “è necessario modificare le regole del costo standard” per evitare il rischio di “default”, in quanto gli Atenei del Sud, secondo la Rettrice, sono “resilienti”, e lo è in particolare quello della Basilicata, “in grado di dare, progettare, misurarsi e proporsi come motore di sviluppo con le proprie competenze, con la qualità della formazione che eroga, della propria ricerca e dell’innovazione che è capace di innescare”. Sulle attività formative, quindi, l’Università della Basilicata “ha investito su Matera con l’ambizione di divenire una sede di discussione internazionale, una porta privilegiata dal e verso il Mediterraneo”, con la prossima apertura di un Campus, “una delle infrastrutture protagoniste del Dossier di Matera 2019 e luogo di eccellenza del progetto”. L’Ateneo lucano "ha già avviato, da tempo, attività sull’Inter-culturalità, sul dialogo interreligioso e sull’integrazione sociale, sia a livello internazionale, che territoriale”, ha proseguito la Rettrice, ricordando per l’Unibas le attività della Cattedra “Jean Monnet” - sui temi di una maggiore integrazione europea - e della cattedra Unesco, sui “Paesaggi culturali del Mediterraneo e comunità di saperi”, colloquiando con 13 istituzioni e partner internazionali, che si svilupperà su vari temi, quali le "Identità culturali e le narrazioni dei valori del paesaggio, la cooperazione e le reti per la sua gestione sostenibile, condivisa e partecipata, il dialogo di pace tra le comunità”. La cattedra "Jacques Maritain" è stata promossa dall’Università della Basilicata e dall’Istituto Internazionale Jacques Maritain di Roma “quale strumento di comprensione e di intesa tra le religioni e le culture del Mediterraneo. Si tratta di un progetto - hanno spiegato gli organizzatori - di vasta portata e di grande impegno sia nel campo della formazione che in quello della diffusione e promozione culturale che vuole prendere l’avvio quest’anno sul piano nazionale e internazionale”. Il progetto è sostenuto dalla Regione Basilicata, Ufficio Sistemi culturali e turistici. “La cattedra – ha concluso la Rettrice - nasce da un percorso condiviso tra il dipartimento di Scienze Umane del nostro Ateneo e l’Istituto Internazionale ‘Jacques Maritain’, che oramai da alcuni anni portano avanti un percorso comune, costruito sull’esigenza di mettere a ‘sistema’ le energie e le competenze scientifiche delle due istituzioni attraverso l’organizzazione di numerose attività in ambito nazionale e internazionale. Oggi la collaborazione trova un momento essenziale nel progetto di costituzione della ‘Cattedra Maritain’ dedicata al dialogo interculturale, alla pace e ai diritti umani nei paesi mediterranei. Sono diversi i motivi che si potrebbero richiamare per dare ragione dell’iniziativa. Innanzitutto, rivolgersi al Mediterraneo significa, per il nostro Ateneo e per la Basilicata, ribadire l’importanza di un’intima vocazione di apertura, solidarietà e interesse verso un’area geografica cruciale per la politica e l’economia. La cattedra Maritain, con le sue attività intende sviluppare, studiare e approfondire questi essenziali temi, contribuendo così alla diffusione di una cultura di pace e di dialogo. Per questa missione di così alto valore, l’Università della Basilicata la accoglie e la sostiene così convintamente”.

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