VOUCHER: CONFCOMMERCIO PZ, SOLUZIONE IN TEMPI RAPIDI

"Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi della provincia di Potenza - dove i voucher venduti nel 2016 sono stati complessivamente oltre 500mila di cui più di un terzo utilizzati proprio nel commercio, turismo e servizi - si aspettano una risposta efficace in grado di colmare il vuoto creatosi con l'abolizione di uno strumento
che rispondeva pienamente all'esigenza per le imprese di remunerare prestazioni saltuarie ed occasionali mentre oggi, dopo la loro eliminazione,
non si trova un'adeguata alternativa in grado di consentire alle imprese di operare legalmente con semplicità”. E’ quanto sostiene Confcommercio Imprese Italia Potenza aggiungendo che “non si può pensare che l'abolizione dei voucher porti come conseguenza l'eliminazione delle attività occasionali per cui era utilizzato, attività che restano presenti nelle imprese e per le quali occorre una risposta rapida e concreta". Per Michele Tropiano (Federalberghi) “l’imminente stagione estiva preoccupa non poco albergatori e ristoratori riguardo le dinamiche che hanno investito il tema dell'occupazione nel settore turistico, relativamente all'abolizione del lavoro accessorio, in sostanza i cosiddetti voucher o buoni lavoro. L'abolizione dei voucher è stato un provvedimento non sufficientemente ponderato, preso sulla scorta di considerazioni politico-ideologiche che poco hanno a che vedere con la realtà delle imprese e del mondo del lavoro e che crea un vuoto normativo nel quale può insinuarsi l'odiosa pratica del lavoro nero. Per questo motivo – prosegue la nota - auspichiamo che il Governo tenga fede agli impegni presi e assuma in tempi rapidi l'iniziativa per colmare il vuoto legislativo, garantendo a tutte le imprese la possibilità di accedere a questo importante strumento e creando inoltre le condizioni per un più agevole ricorso a strumenti già esistenti, come il lavoro intermittente che è diffuso d’estate". "L'abolizione dei voucher, con un improvviso colpo di spugna nel marzo scorso – aggiunge Fausto Demare, presidente Confcommercio Potenza - ha messo le imprese specie con dimensioni minori nell'impossibilità di remunerare le prestazioni di lavoro saltuarie, spesso anche non programmabili, con strumenti che consentano di operare nella legalità e senza adempimenti burocratici tali da renderli inservibili. Si pensi ad esempio al dettaglio moda settore nel quale soprattutto d’estate le prestazioni saltuarie ed occasionali servono a far fronte ad emergenze improvvise non solo dei punti vendita di piccole dimensioni ma anche di quelli più strutturati e organizzati. La vicenda è paradossale: rappresentavano, infatti, solo lo 0,23% del totale del costo lavoro in Italia e i numeri dell'Inps confermano che la quasi totalità dei prestatori percepiva meno di 1000 euro l'anno, cifra ben lontana dalle remunerazioni di un lavoro continuativo, e circa il 70% di queste persone erano lavoratori non esclusivi, per i quali il voucher rappresentava una opportunità di ulteriore guadagno, non la fonte principale del proprio reddito. E' positivo quindi - continua - prevedere subito un nuovo strumento pur rafforzato nei controlli e verificato attraverso la tracciabilità piena con una piattaforma dedicata, ma superando definitivamente l'equivoco di fondo per cui una prestazione occasionale, spesso imprevedibile, debba essere inquadrata in un rapporto di lavoro”.

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