Fca licenzia i due dipendenti che avevano "venduto" l'assunzione per 5.000 euro

Fca ha licenziato i due dipendenti di Melfi che avevano ottenuto da un ragazzo disoccupato 5.000 euro per essere assunti in azienda. Uno dei due lavoratori, Vincenzo Mauriello era fino a ieri delegato del Fismic in fabbrica. Il secondo dipendente, Matteo Giantomaso, aveva fatto da intermediario tra la famiglia del ragazzo disoccupato e il sindacalista. Il ragazzo, M.M. di 24 anni, era stato effettivamente
assunto da un’agenzia interinale e dopo sei mesi di lavoro in Fca aveva firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Ma due giorni prima del periodo di prova era stato licenziato dall’azienda. Da qui l’esposto della famiglia del ragazzo contro il sindacalista e l’intermediario accusati di aver truffato il disoccupato. Il gip di Foggia ha però archiviato l’indagine e tutto sarebbe rimasto nascosto se nei giorni scorsi il vescovo di Melfi, monsignor Todisco non avesse denunciato che “nell’indotto auto di Melfi c’è chi vende un posto di lavoro per 5.000 euro”. Così la madre del ragazzo ha contattato il vescovo e la vicenda è stata raccontata da Repubblica. Venerdì mattina, prima ancora che Fca, dopo una verifica interna, avesse deciso il licenziamento dei due dipendenti, il Fismic li aveva sospesi dall’organizzazione. Con un provvedimento firmato dal segretario nazionale Roberto Di Maulo, si contestava loro di non aver informato in alcun modo l’organizzazione dell’esistenza del procedimento penale, pur concluso con l’archiviazione, sui passaggi di denaro tra i disoccupato e il sindacalista attraverso l’intermediario. 19 maggio 2017 1,9mila Fca licenzia i due dipendenti che avevano "venduto" l'assunzione per 5.000 euro TORINO - Fca ha licenziato i due dipendenti di Melfi che avevano ottenuto da un ragazzo disoccupato 5.000 euro per essere assunti in azienda. Uno dei due lavoratori, Vincenzo Mauriello era fino a ieri delegato del Fismic in fabbrica. Il secondo dipendente, Matteo Giantomaso, aveva fatto da intermediario tra la famiglia del ragazzo disoccupato e il sindacalista. Il ragazzo, M.M. di 24 anni, era stato effettivamente assunto da un’agenzia interinale e dopo sei mesi di lavoro in Fca aveva firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma due giorni prima del periodo di prova era stato licenziato dall’azienda. Da qui l’esposto della famiglia del ragazzo contro il sindacalista e l’intermediario accusati di aver truffato il disoccupato. Il gip di Foggia ha però archiviato l’indagine e tutto sarebbe rimasto nascosto se nei giorni scorsi il vescovo di Melfi, monsignor Todisco non avesse denunciato che “nell’indotto auto di Melfi c’è chi vende un posto di lavoro per 5.000 euro”. Così la madre del ragazzo ha contattato il vescovo e la vicenda è stata raccontata da Repubblica. Venerdì mattina, prima ancora che Fca, dopo una verifica interna, avesse deciso il licenziamento dei due dipendenti, il Fismic li aveva sospesi dall’organizzazione. Con un provvedimento firmato dal segretario nazionale Roberto Di Maulo, si contestava loro di non aver informato in alcun modo l’organizzazione dell’esistenza del procedimento penale, pur concluso con l’archiviazione, sui passaggi di denaro tra i disoccupato e il sindacalista attraverso l’intermediario. Intanto l’avvocato del ragazzo ha fatto sapere di aver proposto ricorso in Cassazione contro l’incredibile archiviazione della vicenda da parte del gip di Foggia. Lunedì i vertici nazionali del Fismic saranno a Melfi per un incontro di verifica con i delegati.

(fonte La Repubblica)

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