Multidisciplinarietà "Il vero volto dell'Oncologia tra PDTA e Governo Clinico"

Si terrà domani mattina presso l’auditorium Cervellino dell’Irccs Crob l’incontro “Multidisciplinarietà: il vero volto dell’Oncologia tra PDTA e Governo Clinico”. Oltre alla direzione ed agli specialisti dell’Istituto di ricerca lucano, l’incontro vede la partecipazione di professionisti provenienti dall’Istituto Pascale di Napoli, dal Giovanni Paolo II di Bari, dal Ministero della Salute, dall’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, nonché del segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.
I Pdta, di cui si parlerà nel corso dell’evento, sono Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, uno dei punti cardine della sanità che mirano ad affrontare la sfida posta dalla crescente prevalenza delle malattie croniche attraverso una presa in carico globale e costante del paziente. In oncologia, come in altri ambiti, i Pdta si configurano come strumenti centrali del governo clinico, nel monitoraggio e nel miglioramento dell’efficacia ed efficienza dell’assistenza. “Ma anche un ottimo Pdta rischia di essere vanificato se non è supportato dalla multidisciplinarietà che non sia solo una modalità di approccio, ma una reale strategia operativa per mettere al centro il paziente con la sua patologia e con tutte le sue necessità” spiega Alba Capobianco oncologa e coordinatore del gruppo oncologico multidisciplinare dell’Irccs Crob. I Gruppi Oncologici Multidisciplinari sono costituiti da medici e da tutte le professionalità coinvolte nel percorso di diagnosi e cura del paziente. Queste figure analizzano insieme e condividono gli snodi decisionali della singola patologia o caso complesso, pianificando ed attuando la presa in carico globale e coordinata del paziente lungo tutto il percorso di cura. “Il gruppo oncologico multidisciplinare” prosegue Capobianco “ è dunque strumento gestionale qualificante del percorso multidisciplinare in oncologia in quanto diminuisce l’intervallo di tempo tra accesso e trattamento; ottimizza le risorse riducendo la frammentazione del percorso clinico diminuendo il rischio di ripetizione degli esami, errori e ritardi nella attuazione del trattamento più efficace; favorisce l’arruolamento in protocolli di ricerca, l’individuazione e l’integrazione di ulteriori linee di ricerca e la produzione scientifica in termini clinici e organizzativi”.

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