Poliziotto aggredito ieri, giovedì 29 dicembre, da detenuto nel carcere di Matera

Ennesimo fatto spiacevole in un istituto penale di Basilicata, questa volta accaduto ieri, giovedì 29 dicembre, a Matera, dove un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria è stato giudicato guaribile in 7 giorni dopo essere stato da un detenuto italiano. La notizia arriva dal SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il primo e più rappresentativo della categoria, per voce del segretario
provinciale Carlo Abbatangelo che dichiara "il detenuto, S.R., già condannato in via definitiva per i reati di ricettazione, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, maltrattamenti in famiglia che con un’azione repentina ed inaspettata ha attaccato il poliziotto, dopo una presa al collo, con schiaffi, pugni e calci”. 



Grazie all’intervento di altri agenti, accorsi in soccorso del collega, si è evitato il peggio, riuscendo immediatamente ad immobilizzare il detenuto. 


Un episodio che ancora una volta mette in luce tutte le problematiche ed i rischi connessi ad un così delicato compito svolto quotidianamente dagli agenti della Polizia Penitenziaria, che fronteggiano tutti i giorni situazioni al limite, troppo spesso in assenza di un numero adeguato di personale e di risorse tecnologiche operative, mentre Saverio Brienza, segretario regionale SAPPE di Basilicata aggiunge "il carcere di Matera ha una carenza di personale in quei ruoli superiore al 60%, per cui alla luce di questo tragico episodio si chiede con forza all’amministrazione penitenziaria di attivarsi quanto prima per colmare tali carenze di organico e di porre in essere tutte le cautele utili affinchè tali episodi non si verifichino più ed esprimo compiacimento nei confronti dei Poliziotti Penitenziari che, nonostante le tante difficoltà, anche in questo caso hanno saputo gestire con professionalità e competenza un'altro evento critico e allo stesso tempo auguro una pronta guarigione all’Assistente Capo di Polizia Penitenziaria coinvolto nell'aggressione". Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna intanto a sottolineare le criticità delle carceri italiane commentando che "nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. In questi ultimi mesi le aggressioni ai Baschi Blu nelle carceri hanno una cadenza quasi quotidiana, anche per l’assenza di adeguati provvedimenti. L’amministrazione penitenziaria si preoccupa di garantire l’uso della sigaretta elettronica ai detenuti o, come la scorsa estate, l'uso delle docce nei cortili durante l'ora d'aria e non si pensa certo alle pessime condizioni dei lavoratori che operano negli istituti di pena italiani, alle loro pessime e precarie condizioni operative e al fatto che si è sotto organico di circa 7mila unità, oltre che si debba anche pagare la stanza se si dorme in caserma, mentre nessun detenuto paga allo Stato alcunchè per il proprio "soggiorno" nelle carceri italiane".

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