Rionero in Vulture 23 ottobre. Tutta la città si è fermata per dare l'ultimo saluto a Savino B., un giovane socievole con tutti.

La cittadina di Rionero in Vulture domenica scorsa si è fermata per rendere omaggio ad un giovane, prematuramente scomparso, F.S.Brienza ed alle sue famiglie,Brienza-Grieco. Un giovane socievole e cordiale con tutti, tifoso accanito della locale squadrra di calcio, della Vultur Rionero, fino al punto che seguiva le sue gesta sportive anche in trasferta.
Il parroco ha ricordato Savino come un giovane che ha combattuto: “ha perso una battaglia con la vita, ma ha vinto quella con la fede”. Vittorio, il padre ha ringraziato tutta la comunità, si chiedeva: “ come mai, un ragazzo così riservato e sensibile, avesse così tanti amici e gente che gli voleva bene pur non avendo neanche facebook”. Ha detto, ancora: “ Savino ci ha insegnato a lottare fino alla fine, a non mollare mai. Nessuno lo dimenticherà, perchè chi muore continua a vivere nel cuore di chi resta e lo ricorda”. Una amica, Nives, ha letto una lettera inviata a Savino in cui esaltava le capacità di Savino di essere forte, di dare coraggio agli altri. Nives diceva che ogni volta che sentiva Savino parlare doveva inventarsi qualsiasi tipo di allergia per non far vedere che piangeva per lui. Davide Cassese, un compagno di scuola del Liceo Scientifico: Oggi mi sento un po' più vecchio. Con te, oggi, è volata via anche la mia giovinezza. Scusaci se, qualche volta, siamo stati insufficienti. Ti porto nel cuore, amico mio, nella tasca destra dei sorrisi migliori. Ora vola”. Francesco Preziuso, tifosissimo della Vultur, condivideva con Savino, gioie e dolori della squadra, appena saputo della notizia della scomparsa di Savino, ha detto: “. Una notizia che nel giro di pochi attimi ha lasciato in me un senso di vuoto interiore, un senso di tristezza profonda che mi ha lasciato nel cuore tanta incredulità. Se n’è andato un ragazzo d'oro, un ragazzo ben voluto ed apprezzato da tutti che con la sua bontà e con il suo socievole, cordiale e sincero carattere era ben voluto da tutti, da una intera comunità. Conoscevo Savino da sempre, praticamente da sempre e con lui abbiamo condiviso la passione per il calcio, per essere più precisi la passione per la Vultur Rionero, la squadra della nostra città di cui io e Savino eravamo tifosi sfegatati. Ci incontravamo molto spesso allo stadio "Corona" ed altre volte pure in trasferta e su quei gradoni abbiamo sofferto e gioito per le alterne soddisfazioni che la "nostra Vultur" ci regalava. O si vinceva o si perdeva noi eravamo sempre allo stadio indipendentemente dai risultati. Il 24 Aprile di quest’anno quando la Vultur, dopo 22 anni, vinse il campionato di Eccellenza e ritornò in Serie D,ricordo bene la gioia immensa che Savino sprizzava quella sera quando durante i festeggiamenti in piazza XX Settembre salì sul palco fortemente voluto dai calciatori bianconeri che lo consideravano uno di loro, un amico vero, una vera mascotte. Da oggi il Regno dei Cieli ha un altro angelo, un angelo che il Signore accoglierà a braccia aperte nel Paradiso e che noi tutti porteremo sempre nel nostro cuore. Ti voglio salutare con una sola frase che spero allevi il mio sconforto, una frase che dice queste testuali parole”.Nessuno muore mai se vive nel cuore di chi resta e tu continuerai a vivere in tutti noi”. In tutti i presenti c’era tanto sgomento smarrimento per la perdita di un amico. 

Lorenzo Zolfo

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