CONFARTIGIANATO: INCENTIVARE RICORSO AD INTERVENTI RISPARMIO ENERGETICO

L’intensità di utilizzo delle detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico – misurata in rapporto al reddito complessivo – è decisamente molto bassa al Sud rispetto al centro-nord. E’ la conclusione di uno studio di Confartigianato che – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno –

è un ulteriore gap da superare tenuto conto che le politiche anticicliche di incentivazione per ristrutturazioni e risparmio energetico assumono una specifica centralità a fronte di una fase recessiva senza precedenti nel settore dell’edilizia che ha lasciato segni profondi sul lavoro e le imprese. Nel sottolineare che al secondo trimestre del 2016 nelle Costruzioni sono registrate 515.437 imprese artigiane con 758.749 addetti pari al 27,8% dell’artigianato italiano, Gentile evidenzia che la manovra da 27 miliardi definita con la legge di bilancio 2017 contiene il finanziamento per incentivi sulle ristrutturazioni edilizie – estesi anche a condomini e alberghi – e il potenziamento di quelli per la riqualificazione energetica. Le condizioni per l’utilizzo degli incentivi sulla casa appaiono buone: a luglio 2016 la quota di consumatori che manifestano l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione è del 15,5% e nel dettaglio il 5,8% ritiene certo il sostenimento della spesa ed il 9,7% lo ritiene probabile. Correggendo quest’ultima quota del campione con una probabilità del 50% la quota di consumatori intenzionata ad effettuare un intervento sulla case è pari al 10,7%, in linea con il massimo registrato nel 2015. Le politiche di incentivo fiscale determinano un impatto rilevante sul risparmio energetico: nel complesso gli investimenti incentivati con ecobonus hanno determinato un risparmio di energia primaria per 0,117 Mtep/anno equivalenti a poco più di 0,112 Mtep di energia finale. L’analisi di dettaglio della tipologia delle spese incentivate dall’ecobonus evidenzia che nel 2014 gli interventi per Infissi determinano una spesa di 1.807 milioni di euro – oltre la metà (56,3%) della spesa complessiva sostenuta – seguiti da Caldaie a condensazione con 744 milioni di euro (23,2% della spesa), Strutture opache orizzontali con 187 milioni (5,8%), Strutture opache verticali con 161 milioni (5,0%) e Pompe di calore con 153 milioni (4,8% della spesa). In media ciascun intervento attiva una spesa di 10.709 euro; tra gli interventi maggiormente rilevanti, la spesa media più elevata per Strutture opache orizzontali con 50.661 euro, seguito da Strutture opache verticali con 49.611 euro, Caldaie a condensazione con 13.694 euro e Infissi con 8.606 euro. Il 45,9% del risparmio energetico derivante dagli interventi incentivati è determinato dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti ed un ulteriore 44,8% dalla Sostituzione di infissi e coibentazioni di superfici opache. Per Confartigianato – conclude Gentile – ci sono buone opportunità fiscali per incentivare anche al Sud interventi in grado di ridurre i consumi di energia nel settore residenziale e rilanciare la “filiera costruzioni” collegata alle imprese, tantissime artigiane, che si occupano di strutture metalliche, finestre, impianti, elementi di falegnameria, cc.

Commenti