PARTITE IVA: ANCHE A GIUGNO E’ ANCORA “BOOM” IN BASILICATA

Prosegue il “boom” di partite IVA in Basilicata: nel mese di giugno scorso sono state aperte 510 nuove partite Iva ( 320 in provincia di Potenza e 190 in quella di Matera). Rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente la Basilicata segna il 49,6% in più, (53,1% in provincia di Potenza e 43,9% in quella di Matera) un “primato” tra le Regioni italiane.
E’ quanto rilevano Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato Potenza in riferimento ai dati dell’Osservatorio partite Iva del Mef-Dipartimento Finanze. Si conferma come è avvenuto per maggio – commenta Prospero Cassino, presidente Confesercenti - il ‘caso Basilicata’ , dato in controtendenza rispetto all’arretramento registrato in altre realtà regionali decisamente ‘più forti’ sul pianto dell’autoimprenditoria. Adesso c’è attesa per conoscere i dettagli della proposta del Governo di venire incontro ai titolari di partite Iva, intervento da tempo richiesto da Confesercenti specie per i giovani che sono quasi il 50% dei nuovi titolari di partita Iva. È evidente che il fenomeno riguarda principalmente i giovani che considerano questa una strada quasi obbligata se non si vuole andare via”. In base alla classificazione per settore produttivo il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (22,7% del totale), seguito dalle attività professionali (13,2%) e dall’agricoltura (10,1%). Confrontando i dati con le aperture del mese di giugno 2015, si rilevano incrementi nelle attività immobiliari (+16%), nelle attività professionali (+7,2%) e nell’istruzione (+2,9%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile: il 37,5% delle partite Iva è stato aperto da soggetti di sesso femminile. Il 46,7% degli avviamenti è riferito ai giovani fino a 35 anni e il 34,3% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, la distribuzione per classi di età evidenzia una flessione di aperture per tutte le fasce di età, in particolare per la classe oltre i 65 anni (-27,3%). Il 18,6% di coloro che a giugno hanno aperto una partita Iva risulta nato all’estero. Anche Antonio Miele presidente Confartigianato insiste sulla verifica dell’impatto delle nuove regole per chi lavora a partita IVA. Chi è già nel regime dei minimi potrà tenere questa agevolazione fino al 35° anno di età ma chi si accinge ora ad aprire la partita IVA si deve attenere alle nuove direttive presenti nella legge di stabilità 2016 approvata da poco. Il regime dei minimi era stato pensato per agevolare l’imprenditorialità giovanile venendo incontro a chi si accinge a diventare un professionista autonomo là dove le difficoltà sono maggiori: all’inizio del percorso dove bisogna costruirsi una reputazione e una base di clienti. Il nostro impegno – dice Miele - è perché si concretizzino per le partite iva condizioni più eque specie sui versanti del fisco e del welfare. Purtroppo è il fisco il primo ostacolo per chi voglia avviare un’attività propria e rischiare. Per Fausto De Mare, presidente Confcommercio Imprese Italia Potenza, purtroppo non basta aprire un’attività se poi si scaricano su di esse forme di prelievo fiscale pesantissime. Prendiamo ad esempio un bar-caffè di 5 mq che tra il 2010 e il 2016 ha subito un incremento di spesa solo per la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata del 30,9%, corrispondente, in media, a 206 euro in più. Per non parlare di una trattoria-pizzeria di 150 mq che registra negli ultimi sei anni un maggiore prelievo del 41,4% pari a poco meno di 1000 euro. Noi siamo per un sistema fiscale più equo, più semplice e davvero ‘amico della crescita’, eliminando la combinazione esplosiva, fatta di altissima pressione fiscale ed elevatissimi oneri burocratici, che grava sulle spalle delle pmi.

Commenti