COMITATO AMBIENTE E SALUTE PER IL SUD SCRIVE ALLA REGIONE BASILICATA. IL PROGETTO DI MODIFICA DEL COVA E DI COSTA MOLINA 2 DEVONO ESSERE CONSDIERATE MODIFICHE SOSTANZIALI

Martedi 26 luglio si è svolta a Potenza, presso l'associazione La Quinta Porta, la conferenza stampa del Comitato Ambiente e Salute per il Sud per illustrare le osservazioni scritte in merito al progetto di modifica dell'impianto Cova e del pozzo Costa Molina 2 presentato da Eni Spa.
Il Comitato ritiene che la modifica degli impianti e, in alcune parti, il suo funzionamento, costituisce modifica sostanziale e pertanto, è soggetta a riesame A.I.A. e a V.I.A. La considerazione delle modifiche come sostanziali, e quindi soggette a tutte le prescrizioni previste dalla legge, consegue dai presunti e potenziali impatti sull'ambiente che l'uso del pozzo Costa Molina 2 potrebbe comportare, come emerge dalle relazioni scientifiche dei Proff. A.Colella e F.Ortolani in merito alla sismicità dell'area e allo stato delle acque sotterranee. Il Comitato Ambiente e Salute per il Sud ha chiesto alla Regione Basilicata di considerare il progetto presentato dall'Eni come modifica sostanziale degli impianti e, inoltre, ha anche chiesto che il Presidente della Regione Basilicata possa adottare il principio di precauzione emettendo un nuovo provvedimento destinato ad inibire la ripresa dell'attività di reiniezione. Nella conferenza stampa si è fatto anche ampio riferimento alla pericolosità sismica dell'area di Montemurro, dove la reiniezione petrolifera nel pozzo Costa Molina 2 sta già provocando sismicità indotta e potrebbe provocare terremoti disastrosi. Ricercatori del CNR di Tito con l'avallo scientifico del Prof. C. Doglioni, attuale presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), hanno infatti individuato la presenza di una pericolosissima faglia che arriva in superficie a ridosso del pozzo di reiniezione Costa Molina 2, contestata però da altri ricercatori dell’INGV. Una faglia che, secondo l'ex Presidente dell'INGV Prof. Enzo Boschi, se fosse confermata dovrebbe immediatamente obbligare ENI a chiudere il pozzo di reiniezione Costa Molina 2. Il Prof. Boschi continua a chiedere la necessaria chiarezza sull'argomento, ma a tutt’oggi non sono giunte risposte dai vertici dell’INGV. Al termine della conferenza stampa è stata espressa la necessità di una interrogazione parlamentare, allo scopo di ottenere risposte chiare nell’interesse della tutela della salute dei lucani”. Ha moderato i lavori l'Avv. Antonio Grazia Romano con interventi della Prof. Albina Colella -Ordinario dell'Università della Basilicata e l'Avv. Giovanna Bellizzi.

Commenti