Montemurro. Sospensione dell’attività di scarico in unità geologiche

Gli Avv.ti Giovanna Bellizzi e Antonio Grazia Romano, l’Ing. Antonio Alberti e Antonio Santomartino-Capogruppo Lista Civica “Per Montemurro Voltiamo Pagina” hanno inviato una nota formale alla Regione Basilicata e al Sindaco di Montemurro esponendo che con delibera n. 384 del 12 aprile 2016 la Regione Basilicata- Ufficio Compatibilità Ambientale, Dipartimento Ambiente e territorio,
Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti ha deliberato la sospensione dell’attività di scarico in unità geologiche profonde delle acque di strato mediante il pozzo “Costa Molina 2” per un periodo non superiore a 90 giorni dalla notifica del provvedimento. Trascorso questo termine e quindi a breve, l’attività di reiniezione potrebbe riprendere anche in virtù delle modifiche al progetto che la società Eni Spa ha prodotto ai consulenti della Procura di Potenza.Tuttavia si ritiene, sulla base di una serie di osservazioni tecniche presentate al Presidente della Regione Basilicata e al Sindaco di Montemurro, l’attività di reiniezione debba essere impedita.In effetti, nessun Ufficio o Ente preposto ha effettuato verifiche e/o controlli tecnici del Pozzo Costa Molina 2 , relativamente alla profondità e modalità di realizzazione dell’incamiciatura (Casing) del pozzo, ai materiali impiegati per la realizzazione del Casing e spessore dello stesso , alle condizioni di tenuta e continuità delle pareti del Casing dopo anni di esercizio e alle pressioni di esercizio utilizzate per la reiniezione delle acque di strato .Sorgono così alcune domande in merito alla possibilità di escludere la presenza di discontinuità delle pareti del casing, o fessurazioni o vaiolature dovute all’aggressività delle acque ed al tempo di esercizio che ne compromettano la tenuta e permettano infiltrazioni delle acque di strato nelle falde acquifere profonde . Inoltre, è legittimo domandarsi se le pressioni di esercizio adottate possono fessurare la roccia impermeabile e/o causare risalite interstiziali che dallo strato profondo, attraverso lo strato impermeabile, possano inquinare gli acquiferi profondi o, addirittura, i terreni in superficie. E’ stata anche sollevata la circostanza che il pozzo ricade nell'area protetta IBA 141 Val d'Agri che rientra tra le aree da tutelare anche ai sensi della Direttiva Acque.Per tutti questi motivi l’Avv. Giovanna Bellizzi, l’Avv. Antonio Grazia Romano e l’Ing. Antonio Alberti e Antonio Santomartino Antonio Capogruppo Lista Civica “Per Montemurro Voltiamo Pagina” hanno chiesto al Sindaco di Montemurro e al Presidente della Giunta Regionale della Basilicata, ciascuno per la propria competenza di emettere il primo un’ordinanza sindacale contingibile e urgente e il secondo una nuova delibera a conclusione del termine indicato nella delibera n. 384 del 12 aprile 2016, a tutela della salute, della sicurezza e incolumità dei cittadini per inibire l’attività di scarico in unità geologiche profonde delle acque di strato mediante il pozzo “Costa Molina 2”.

Commenti