Un pacchetto di
agevolazioni fiscali a favore degli operatori turistici di Melfi è stato
comunicato alla sezione di Melfi di Federalberghi dall'Amministrazione con il
Sindaco Livio Valvano, tramite l'Assessore ai Tributi
e alla Valorizzazione del Patrimonio, Alessandro Panico. Ne dà notizia il
presidente della federazione albergatori melfitani Felice Mallano precisando
che si tratta prima di tutto dell'esenzione totale dalla TASI, un'imposta
immobiliare molto onerosa (sugli alberghi incide per migliaia di euro l'anno)
che a Melfi non si paga.
Poi una sostanziale riduzione della tassa rifiuti,
grazie ai buoni risultati della raccolta differenziata e anche del servizio
telematico che ha consentito di aggiornare le banche dati recuperando sacche di
evasione. Dopo alcuni anni in cui le riduzioni di costo sono andate soprattutto
a favore delle famiglie, da quest'anno – si sottolinea nella nota - si è scelto
di dare un forte segnale anche alle imprese, soprattutto quelle del settore
turistico ricettivo, con una sensibile riduzione della tassa rifiuti in favore
degli alberghi. Secondo Federalberghi, in provincia di
Potenza – dove sono in attiva circa 160 strutture ricettive per oltre 4.500
camere – solo il gettito Imu più Tasi ha prodotto sino al 2014 oltre 2,6
milioni di euro.
Michele Tropiano, presidente provinciale
Federalberghi-Confcommercio Imprese Italia, rinnova la
sollecitazione alle amministrazioni locali di seguire l’esempio del Comune di
Melfi e far applicare una giusta tassazione in riferimento alle quantita’
prodotte di rifiuti distinte per la superficie con le dovute differenzazioni
tra ristoranti ed alberghi. Federalberghi ricorda che in tema di tariffe ha da tempo
acquisito la disponibilità ad una completa informazione sul sistema delle
tariffe del servizio idrico integrato per le utenze commerciali (che incidono
notevolmente nelle spese di imprese) e ad un’interlocuzione istituzionale per
individuare modalità, forme e strumenti di “calmierazione” delle tariffe
stesse. La posizione delle aziende dei settori alberghiero, commerciale,
pubblici esercizi e caseifici è sintetizzabile nella richiesta di introdurre
una fascia intermedia di tariffa tra le tre in vigore.
Per Felice Mallano,
il turismo e la ricettività alberghiera sono un asse strategico per la
promozione della città, anche nella prospettiva di Matera 2019 e delle
celebrazioni per i mille anni dalla fondazione di Melfi, previste nel 2018. Di
recente sono stati approvati nuovi itinerari che passano per Melfi, come quello
della via Appia antica (promosso da Paolo Rumiz) e le
vie Francigene del Sud. Sono in dirittura d'arrivo
anche importanti programmi di valorizzazione del centro storico, tra cui la
riqualificazione dell'ex carcere di via Commenda di Malta, su cui si sta
lavorando da oltre due anni. Forte e’ anche l’impegno dell’Amministrazione di Melfi
per il completamento della strada a scorrimento veloce Bradanica che consentira’ di collegare il Vulture-Melfese con
Matera in poco piu’ di un’ora.
Resta aperto il “nodo tassa di soggiorno”: in Basilicata sono 4 i Comuni (Matera, Nova Siri, Bernalda-Metaponto, Maratea) che applicano l’imposta di soggiorno, introdotta con legge regionale n. 19 del 1999 che recepisce il decreto Bersani, su 22 Comuni che hanno la possibilità di applicarla, nonostante i comuni classificati ufficialmente come turistici siano 16. La federazione degli albergatori, in proposito, ribadisce la propria ferma contrarietà all’imposta di soggiorno, che riduce la competitività del sistema turistico lucano senza apportare concreti benefici ed intende anche vigilare sulla corretta applicazione della norma vigente, al fine di accertare che non vengano valicati i limiti stabiliti dalla legge e che il relativo gettito venga effettivamente destinato a finalità di interesse turistico e non al mero ripianamento dei deficit dei bilanci comunali. E la rinuncia di un buon numero di Comuni della nostra regione ad introdurre la tassa sugli ospiti dimostra che se ne può fare a meno.
Resta aperto il “nodo tassa di soggiorno”: in Basilicata sono 4 i Comuni (Matera, Nova Siri, Bernalda-Metaponto, Maratea) che applicano l’imposta di soggiorno, introdotta con legge regionale n. 19 del 1999 che recepisce il decreto Bersani, su 22 Comuni che hanno la possibilità di applicarla, nonostante i comuni classificati ufficialmente come turistici siano 16. La federazione degli albergatori, in proposito, ribadisce la propria ferma contrarietà all’imposta di soggiorno, che riduce la competitività del sistema turistico lucano senza apportare concreti benefici ed intende anche vigilare sulla corretta applicazione della norma vigente, al fine di accertare che non vengano valicati i limiti stabiliti dalla legge e che il relativo gettito venga effettivamente destinato a finalità di interesse turistico e non al mero ripianamento dei deficit dei bilanci comunali. E la rinuncia di un buon numero di Comuni della nostra regione ad introdurre la tassa sugli ospiti dimostra che se ne può fare a meno.
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