Conoscere meglio la nota località in vista della imminente stagione turistica


IL FRATE DI MONTICCHIO
“Monticchio-Il cenobio-La badia-Il convento”, 
un pregevole volume di Padre Carlo
di Michele Traficante

Abbiamo conosciuto Padre Carlo oltre cinquant’anni fa. Lui, proveniente da Nocera Inferiore, è arrivato a Rionero in Vulture nel 1965 per far parte della comunità dei padri conventuali presso l’Istituto Educativo “Il Misericordioso”, ove noi avevamo prestato, per alcuni anni, la nostra  opera di insegnante  di scuola elementare.


Padre Carlo è rimasto a Rionero per un trentennio, anche come parroco della chiesa del SS. Sacramento, distinguendosi per l’attivismo pastorale, specialmente con i giovani, oltre per le tante iniziative culturali.
E’ stato così, forse, che Padre Carlo si è innamorato della zona del Vulture, dei suoi paesaggi, soprattutto della sua storia e dei suoi monumenti.


Numerose le sue opere, ad incominciare da quelle sul brigantaggio postunitario, ma in particolare  va a suo indiscutibile merito l’aver creato, con la fondazione del “Centro Studi Conosce il Vulture”, una vera fucina culturale con una serie di preziose pubblicazioni, fra cui “Radici, rivista lucana di storia e cultura del Vulture”, giunta a ben 16 numeri, coinvolgendo studiosi e ricercatori di chiara fama.
Padre Carlo, sulle orme di Giustino Fortunato, si è mostrato forse il più attento, tenace e importante studioso della storia locale, approfondendo, con pazienti e “defatiganti” ricerche d’archivio, gli aspetti salienti delle vicende che hanno interessato la zona del Vulture, non solo, ma dell’intera Basilicata.
Padre Carlo è lo studioso e il ricercatore schietto, vivace, che non rinuncia ad evidenziare incongruenze, inesattezze ed errate interpretazioni avanzate da studiosi, anche importanti, che si sono interessati della storia della nostra regione. Come pure, con la semplicità tutta francescana e la franchezza che gli sono  proprie, non esita a richiamare al proprio dovere enti ed amministratori pubblici in merito alla tutela e agli interventi necessari ed urgenti sui monumenti che si trovano in grave stato di degrado”. Insomma, Padre Carlo, non ha peli sulla lingua!


Ma torniamo a questa importante  lavoro di Padre . Carlo.
Il volume ”Monticchio. Il cenobio. La badia. Il convento”, Potenza, Maggio 2009, pp. 229, è stato pubblicato con il patrocinio dell’ANCI di Basilicata e del Corpo Forestale dello Stato e rientra nella collana del Centro Studi “Conoscere il Vulture”. Il volume  traccia un itinerario storico della Badia di Sant’Ippolito, sull’istmo dei due laghi di Monticchio, del cenobio e del convento di San Michele. Ricco d’interessanti foto, alcune inedite, di documenti e mappe, il volume è una fonte preziosa ed indispensabile per conoscere la vera storia di Monticchio, sia dal punto di vista sociale ed economica- turistica e sia religioso.
“Il territorio della regione del Vulture”. “Il culto di S. Michele”. “I basiliani a Monticchio” .”La badia Basiliana di Sant’Ippolito”. “I benedettini a Monticchio”. “Gli oscuri tempi della badia in commenda”.  “Il Convento di S. Michele”. “Il cardinale Federico Borromeo e Monticchio”. “Carteggio tra il cardinale Federico e il vescovo di Melfi Matteo Brumano”. “I cappuccini a Monticchio”. “Padre Felice da Marsico”. “Da padre Felice a padre Michelangelo”. “ Padre Michelangelo da Rionero”. “ Dalla soppressione del 1808 ai primi decenni del XX secolo”. “ Le ultime vicende della badia di Monticchio”. “ Pellegrinaggi”. 
Sono i capitoli del libro che tracciano la storia dell’amena località del Vulture ed evidenziano come con poca “limosina” i padri cappuccini, fra Felice da Marsico prima e Padre Michelangelo da Rionero poi (i due architetti della badia e del convento di S. Michele), abbiano “incastonato nella roccia e a picco sul lago piccolo, la bianca imponente fabbrica come noi oggi l’ammiriamo.
“Il francescano, con il taglio tipico dell’indagatore che gli è proprio, affronta nuovi e più onerosi percorsi per offrire una nuova e più attendibile lettura dei monumenti presenti nel territorio di Monticchio” ( Antonio Giovannucci).
“Con questa opera di Padre Carlo si completa un percorso di conoscenza di questa zona del Vulture e che egli stesso ha favorito e sollecitato nel passato con riviste e volumi da lui direttamente curati” (Vito Santarsiero).
“L’autore intende con questo lavoro evidenziare il grande valore storico e religioso della badia di Sant’Ippolito, i cui ruderi costituiscono uno dei più singolari documenti religiosi del periodo bizantino della Basilicata e dell’intero meridione”(Sabino Altobello).
Sono alcuni autorevoli giudizi espressi sull’opera dell’umile ( e squattrinato) frate francescano. Certamente, però, non appagano padre Carlo che sogna una maggiore attenzione dei luoghi e dei monumenti affinché, come ha scritto mons. Gianfranco Todisco “ finalmente gli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico e paesaggistico, in sinergia con gli amministratori locali e regionali, possano risvegliare “dal muto sonno senza lamento” i ruderi di Sant’Ippolito ed il glorioso convento di S.Michele”
Vogliamo concludere, in sintonia con  padre Carlo, con le amare riflessioni di Giustino Fortunato:“Nella pace, nella contemplazione dello specchio delle acque sempre immobili, colorate e del verde de’ faggi e dell’azzurro del firmamento una voce pare sussurri al viandante: soffermati, queste mura che nessuno più abita, hanno pure tante cose da dire. La mole dei rottami, che fitte macchie di spini ricoprono, si allunga assai triste, assai monotona su per l’angusta lingua di terra, che separa i due laghi…”.


Padre Carlo Palestina é nato a Ferrandina nel 1930. Ordinato sacerdote nel 1954 nell’Ordine Francescano Conventuale fu destinato al Convento di Nocera Inferiore. Dal 1965, per un trentennio, ha svolto la sua missione di francescano nella parrocchia del SS. Sacramento di Rionero in Vulture per poi approdare prima a Melfi e poi a Potenza. Nel 1980 con alcuni amici studiosi, ha fondato il Centro Studi “Conoscere il Vulture” con una notevole produzione a stampa di quaderni, studi e ricerche e ristampe di varie pubblicazioni, anche d’interesse regionale. Nel 1988 ha fondato “Radici, rivista lucana di storia e cultura del Vulture”.Ha curato la “mostra storico-fotografica sul brigantaggio post-unitario nella regione del Vulture”, presentata anche a Taranto, Milano, Torino, Padova. Ha pubblicato “Il Brigantaggio in immagini”, Rionero, 1985; “Il mondo rurale nella valle di Vitalba”, Rionero 1990; “Francescanesimo in Basilicata”, Napoli, 1989. Vincitore del prestigioso premio “Basilicata” del 1985 con la pubblicazione di 5 volumi sulla storia di Ferrandina. Negli anni 2000-2003 ha pubblicato 4 grossi volumi sulla storia dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro-Marsico e delle sue sessanta parrocchie. Nel 2004 ha pubblicato “Fuochi albanesi nella provincia di Potenza nel secolo XVI” e “Ferrandina “Uggiano vecchia”. Nel 2005, in occasione del bicentenario di Potenza capoluogo della Regione Basilicata, ha pubblicato “Il Convento di San Francesco nella storia di Potenza”. Sono una parte delle numerose pubblicazioni di padre Carlo Palestina. Non per niente noi lo abbiamo definito “Frate cultura”.

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