PETROLIO: ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE E’ DIABOLICO

Torno dall’ospedale. Ho fatto una visita dall’oncologo. Ho ritirato le analisi e aspetto che qualcuno possa spiegarmi quello che c’è scritto, dato che non me ne intendo. Appena torno parlo con Luigi, il mio medico di fiducia. Stamattina dal centro di estrazione petrolifera, il COVA, è stata avvistata una nuova fiammata con un gran fumo nero. Nonostante i lavori di manutenzione fatti, le fiammate non cessano e il fumo sembra diventare sempre più nero e minaccioso man mano che fuoriesce.

Mi dice anche che lui in quel fumo ci ha visto un teschio e mi ripete, come fa da mesi, che vuole andar via da qui con la sua e la mia famiglia. Intanto mi dice che il 17 Aprile si voterà al Referendum contro le concessioni per trivellazioni in mare. Bisognerà votare “SI” per evitare ulteriori problemi ambientali. Il governatore lucano continua a restare in silenzio, rimangiandosi la parola data nella manifestazione di Policoro contro le trivelle nello Jonio, a cui ero presente anch’io. Faccio leggere le analisi a Luigi e vedo che il suo viso cambia espressione. Cerca, con voce strozzata, di tranquillizzarmi e alla fine mi confessa che ho un “linfoma non hodgkin”, uno di quelli che si prende stando esposti a radiazioni, emissioni o gas tossici. Comincio a piangere, accartoccio le analisi e guardo dalla finestra il comignolo del COVA che continua a fumare. Adesso ci vedo anch’io un teschio in quel fumo e maledico il giorno in cui l’hanno costruito, lo maledico come non ho mai fatto. 

 Giorgio Griesi

Commenti