VENOSA. BOREANO. LA CARITAS DIOCESANA IN PRIMA LINEA PER AIUTARE I MIGRANTI RIMASTI SENZA RIFUGIO E SENZA DOCUMENTI

L'incendio dello scorso 15 gennaio di diverse baracche di Boreano ha causato gravi problemi ai migranti africani che le abitavano. I primi a muoversi per dare un aiuto concreto è stato il centro Caritas della Diocesi di Melfi-Rapolla e Venosa, diretto dal dott. Giuseppe Grieco di Venosa. Lo stesso Grieco riferisce:
"siamo qui a chiedere aiuti...hanno perso tutto ciò che avevano. Stiamo cercando di dare loro un sostegno e sarebbe bello se fosse sostenuto da tanti di voi. Servono coperte, suppellettili, casalinghi e tanto altro. Chi intende farlo si può rivolgere al Centro di Ascolto di Venosa. Questo appello è stato ascoltato da tante famiglie.Tanti amici hanno manifestato solidarietà con i ragazzi di Boreano. 

Nei giorni scorsi il pulmino Caritas è stato a Boreano per portare quello che si è raccolto in questi giorni. Grazie a nome loro". La Caritas Diocesana da anni che si impegna per questo migranti, a sottolinearlo il direttore Grieco: " Si è lavorato per realizzare alcuni Centri di accoglienza territoriali dotati delle infrastrutture adeguate a garantire le condizioni di soggiorno igienico sanitarie rispettose dei diritti umani dei lavoratori. Nel corso degli anni gli interventi sono migliorati e soprattutto aggiungere all’accoglienza è stata attuata una dura lotta allo sfruttamento di tanti lavoratori. 


La nostra Caritas ha dato vita ad un presidio fisso ed uno mobile in favore dei lavoratori stagionali stranieri, volto ad assicurare loro un luogo di ascolto, di incontro, di presa in carico, di orientamento rispetto alla situazione giuridica, medica, lavorativa, di accompagnamento a servizi di seconda soglia, specifici rispetto alle prime necessità riscontrate".

Commenti