Per tutti era il “commissario prefettizio” - LA STORIA DI PASQUALE LOCURATOLO DI MELFI DEPORTATO IN POLONIA NEL 1943


Il suo libro “La speranza oltre il reticolato” al Museo Nazionale della Shoah di Ferrara

Fra le borse di studio “al merito”,consegnate al Gasparrini, a nome di studenti dell’Istituto scomparsi, una recava il nome di Pasquale Locuratolo, nato a Melfi nel 1923.
Questo ci ha portato alla mente il funzionario della Prefettura di Potenza (era Direttore della Ragioneria Generale di quell’Amministrazione) con il frequente incarico di Commissario Prefettizio in tanti comuni della regione.

Svolgeva il suo compito con zelo ed impegno tanto che nei Comuni con Amministrazioni in crisi si aspettava il suo arrivo nella certezza , che sicuramente avrebbe rimesso in sesto il Comune in grave difficoltà amministrative o dissesto. Certi della sua opera e che  avviato a compimento opere non realizzate. Così Rionero, dove favorì la costruzione dell’ospedale e diede impulso a scuole e casa di riposo, o a Venosa dove arricchì la biblioteca e la pinacoteca di Venosa, alla sua Melfi dove alla soluzione dei tanti problemi sposò in pieno la causa dell’elevazione a Provincia con un’apposita delibera consiliare che faceva seguito a quella storica del 1866.

Ma dietro questi nostri ricordi c’è appunto tutta una storia da raccontare ad iniziare proprio dal conseguimento di diploma di ragioniere al Gasparrini, a soli 17 anni, per essersi presentato anticipatamente agli esami di maturità.
A venti anni, pur non condividendo la politica fascista, si arruola volontario per il fronte per - come scriverà - anteporre la propria vita all’onore e difesa della Patria.
Nell’armistizio dell’8 settembre 1943 i soldati italiani furono disarmati dall’esercito tedesco e costretti alla scelta di sostenere il nazismo o essere deportato. In campo di concentramento. Locuratolo fu tra i 600.000 che scelsero il campo di concentramento in Polonia come internati politici. Visse così due interminabili anni di fuoco e dolore, passando attraverso tra autentiche bolge infernali. Cosi Locuratolo nel suo diario che scrisse sulle durissime condizioni dei campi di lavoro e che riuscì a mettere in salvo. I suoi scritti sono stati pubblicati successivamente nel libro “La speranza oltre il reticolato” per i tipi della Albatros Editore. E il diario e il libro sono custoditi al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara.
Per questo gli sarà conferito Dal Presidente Pertini nel 1984 Diploma d’Onore quale “combattente per la libertà d’Italia” e come “internato militare italiano non collaborazionista”.
Scomparso nel 2016, lo scorso anno è stato insignito “alla memoria” di Medaglia d’Onore, quale internato nei lager nazisti.
Per la sua lunga attività tutta volta, al suo rientro in Italia, alla rinascita della nazione e della sua regione numerose riconoscimenti fra cui un attestato del Ministro degli Interni Rumor “per i servizi resi allo Stato nel corso della sua carriera” e medaglia di bronzo in qualità di “benemerito della scuola,della cultura e dell’arte” da parte del Presidente Saragat.

Riconoscenti per la sua opera i Comuni di Rionero e Venosa  intesteranno  strade a suo nome. È auspicio che anche Melfi  ricordi questo suo benemerito cittadino, che tanto ha dato alla nazione e alla sua terra.

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