Intercultura. Dal Liceo Classico "Q.O.Flacco" di Venosa, in Russia. Elisabetta Fanelli della IV A apprende un'altra lingua per approfondire il suo bagaglio culturale
Gli scambi scolastici tra Italia ed Europa coinvolgono anche
studenti che frequentano le scuole superiori della cittadina oraziana. E’ il
caso di Elisabetta Fanelli, che
frequenta la 4^ A del Liceo Classico di Venosa, la quale ha aderito ad un programma di mobilità internazionale in
Russia, organizzato da Intercultura. Sta frequentando l'intero anno scolastico
presso un Liceo nella città di Klin, vicino Mosca. Nella nuova scuola
studia:sociologia, arte pratica, geografia, grammatica e letteratura
russa, fisica, biologia, inglese, matematica, storia ed educazione
fisica, naturalmente tutto in russo.
Mentre. non studia: italiano, greco, latino e filosofia.
Mentre. non studia: italiano, greco, latino e filosofia.
Il metodo di valutazione è diverso rispetto all'Italia,perchè il voto
massimo è 5/5 e non 10/10.Alla fine dell'anno dovrà fare l'esame in russo e
altri due esami orali. In Russia i ragazzi finiscono la scuola a 16/17 anni,per
poi frequentare l'università. Pertanto i loro studi terminano a 21 anni circa e
subito dopo iniziano a lavorare.
Dopo pltre tre mesi di permanenza a
Klin,Elisabetta ha acquisito una buona
dimestichezza con la lingua russa e comprende quasi tutto quello che le
viene detto. Il rapporto con la famiglia ospitante è ottimo,perchè la
considerano al pari di una figlia e i fratelli più piccoli come una sorella.
Nonostante il freddo,Elisabetta esce spesso con la sorella più grande e altri
amici. Ha anche avuto modo di incontrare gli altri "exchange
students" che frequentano un programma scolastico in Russia,provenienti da
ogni parte del mondo,durante un viaggio nella città di Sochi.Elisabetta si è
inserita così bene nella nuova scuola e sta pensando di frequentare
l'università in Russia. La sua prof.ssa di Inglese del Liceo Classico di Venosa,
Virginia Rescigno, è soddisfatta dei livelli raggiunti dalla sua alunna
Fanelli: “ Si è ben inserita in un contesto che non conosceva. In ogni caso non
dimenticherà mai questa esperienza che le consente di aprire i suoi
orizzonti,far conoscere i valori della nostra cultura e sentirsi cittadina del
mondo”.
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