Il valore della storia locale. La storia di Filiano in un libro edito dalla locale Pro Loco


“Un libro che ciascun abitante di Filiano deve leggere.” Con queste parole del sindaco di Filiano, Francesco Santoro, è iniziata la presentazione del volume “Filiano e la sua storia” del professore Giovanni Battista Bochicchio, tenutasi presso il Centro sociale di Filiano il 6 gennaio 2016. Un volume che ricostruisce letteralmente frammento dopo frammento le immagini sbiadite dal tempo ed ecco che storia dopo storia si ridipingono i contorni delle vicende – piccole e grandi - che hanno segnato la vita di un’intera comunità.



Il libro, molto ben curato, è frutto di un articolato progetto di ricostruzione delle radici del territorio tramite fotografie, ricordi e testimonianze. Il libro ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita del paese di Filiano. Si parte dal XIV secolo, da quando la Valle di Vitalba era suddivisa in feudi. Poi l’autore descrive come nasce Filiano, da dove deriva il nome Filiano, la storia comune tra Filiano e Avigliano. Fa un riferimento a quelli che sono stati gli avvenimenti storici più importanti a livello nazionale ma che hanno avuto ripercussione anche sul nostro territorio: il brigantaggio, l’emigrazione, la I e la II Guerra mondiale. Si arriva alla data fondamentale per il Comune di Filiano, il 1952, quando Filiano dopo un lungo percorso riesce ad ottenere l’autonomia comunale e quindi inizia a scrivere una propria storia. Da questo momento in poi l’autore ripercorre la storia più recente in base a quelli che sono i suoi ricordi personali: parla delle tradizioni di una volta, delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo e del cammino dell’istruzione. La serata è stata moderata dalla copywriter e blogger Maria Martinelli, la quale ha sottolineato che la pubblicazione del volume “Filiano e la sua storia”: «Rappresenta una importante occasione per i giovani di conoscere la storia del paese in cui vivono e per i più grandi di rivivere i tempi di una volta». 


Il volume è stato pubblicato dalla Pro Loco di Filiano con il patrocinio del Comune di Filiano, poiché – come sottolineato dal Presidente Vito Filippi nel suo intervento - «Lo scopo principale della Pro Loco è promuovere e divulgare quello che appartiene al nostro territorio. Grazie allo studio e alla ricerca del professore Bochicchio, oggi abbiamo un volume unico che parla di Filiano e della sua storia». Il Sindaco Francesco Santoro ha rimarcato: «Col passare del tempo ciò che è la storia di una comunità, le tradizioni, i personaggi che caratterizzano ciascun territorio vanno ad affievolirsi. Con il lavoro del professore Bochicchio è stato posto un punto fermo su ciò che è la storia del nostro paese e di tutto il nostro territorio». La presentazione del volume è stata curata da Vito Sabia, cofondatóre della Pro Loco di Filiano, il quale durante il suo intervento ha affermato: «Essere parte di una comunità significhi anche conoscere la storia del proprio paese. Appartenere ad un luogo, vuol dire non scordare le persone che lo hanno abitato, il loro esempio, le decisioni giuste e quelle sbagliate. Dimenticare quanto è successo, non raccontarlo ai più giovani, significa formare cittadini anonimi che poco o nulla sanno del posto dove vivono e, quindi, più facilmente saranno indotti a disinteressarsene”. La relazione sul volume è stata tenuta dal Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Franco Sabia, il quale ha riportato alla memoria di tutti i presenti un documento del 1753 da cui si evince che “Filiani” era il soprannome della famiglia Pace, primi abitanti di “Filianicchio”, nucleo principale della comunità. Già dalla metà del seicento vi era una masseria tenuta in fitto da questa famiglia Pace. Erano chiamati “Filiani” - come soprannome - perché nonostante fossero una famiglia molto numerosa (erano molti fratelli ed ognuno di questi fratelli aveva molti figli) avevano una caratteristica particolare rispetto a tutti gli altri massari del luogo (i Corbo, i Vaccaro, ecc.). La caratteristica è che agivano come “filiani”, cioè si comportavano come se fossero figli di un unico padre, pur essendo cugini di primo, secondo, terzo grado. E rispetto alle altre famiglie erano gli unici che tenevano e utilizzavano insieme alcuni beni, tipo gli strumenti per arare. Il Direttore Sabia ha concluso evidenziando che: «Chi scrive di storia locale lo fa per amore della propria comunità, amore per la terra in cui si è nati, cresciuti, si vive e si desidera vivere». Durante il colloquio con la moderatrice, il professore Bochicchio ha spiegato: «La motivazione che mi ha portato alla scrittura del libro sulla storia di Filiano è stata la ricerca del “genius loci” inteso come ricerca dei segni antropologici, culturali di una comunità e fondamentalmente il mio viscerale attaccamento a questa nostra terra». Nelle sue conclusioni il Consigliere regionale Aurelio Pace ha sostenuto: «Questo libro ha un valore fondamentale in quanto pochi raccontano la storia locale e hanno la dignità per farlo. È un libro “coraggioso” poiché l’autore lo scrive con il cuore, non solo come appassionato del territorio, e lo dimostra nella sua dedica. L’autore, infatti, dedica il volume ai cittadini di Filiano, come servizio straordinario ad una comunità, con quella gratuità, quel senso profondo per cui si offre qualcosa che deve proseguire». Durante la serata la poetessa Crescenzia Lucia ha declamato una sua poesia in vernacolo dal titolo “Terra re gli ’nnantenàte meje!”. 

Per richiedere il volume contattare la Pro Loco di Filiano tramite mail: info@prolocofiliano.it.

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