CONFCOMMERCIO: MISURE ECCEZIONALI DOPO FURTO A SENISE

L'ennesimo episodio di criminalità con il furto all’interno di uno stabilimento nella zona industriale di Senise, che ha provocato all'impresa un ingente danno economico, provoca ulteriore allarme tra i titolari di piccole e medie attività economiche del Senisese, come della Val d'Agri e come accade purtroppo anche nel comprensorio del Melandro. Non è più tempo di prese di posizione.
E' tempo di azioni ed iniziative straordinarie per contrastare la criminalità. Lo sostiene una nota di Confcommercio Imprese Italia Potenza. Il presidente Fausto De Mare ricorda tutti i passi già compiuti: di aver incontrato solo qualche giorno fa il sindaco di Moliterno Giuseppe Tancredi per sollecitare interventi istituzionali nei confronti del Prefetto e delle autorità delle forze dell'ordine e di aver interessato della questione il presidente della Camera di Commercio di Potenza Michele Somma perché l’Ente Camerale, quale Casa delle imprese locali, svolga un’analoga iniziativa di tutela delle categorie produttive a sostegno delle azioni della confederazione, delle categorie e degli enti locali per il pieno ripristino delle condizioni di legalità e serenità. I sindaci della Val d'Agri – continua – hanno fatto una prima sollecitazione in Prefettura e incontrato il Presidente del Consiglio Lacorazza e stanno concentrando gli sforzi per l'attivazione di sistemi di videosorveglianza nei rispettivi comuni. Evidentemente questo non basta se, come dimostra l'ultimo episodio di Senise, non si registrano risultati per la prevenzione, ad eccezione di un paio di arresti negli ultimi giorni. Al punto in cui è arrivata la situazione dell'ordine pubblico servono misure eccezionali a partire dal rafforzamento del personale e dei mezzi attualmente a disposizione delle forze dell'ordine decisamente inadeguati in vasti territori come quelli dell'area sud del Potentino con una presenza diffusa di aree artigianali e commerciali da sorvegliare adeguatamente. Lo abbiamo denunciato e lo ripetiamo: la nostra valutazione – aggiunge De Mare – è che si tratti di episodi di criminalità attribuibili a malviventi esterni alle nostre comunità, “attratti” in Val d’Agri dalla “convinzione” di un’economia locale ricca in quanto beneficiaria delle estrazioni petrolifere. Non riesco a spiegarmi in altro modo i numerosi furti ad esercizi commerciali e nelle case. Anche per questo riteniamo che l’Eni e le compagnie e società impegnate nelle attività petrolifere debbano fare di più non limitandosi alla sorveglianza e tutela del Centro Oli e dei pozzi, affiancando le istituzioni locali. La contraddizione che non possiamo tollerare è che le imprese stanno facendo il proprio dovere in materia di legalità come dimostra l'alto numero di imprese lucane che dall'entrata in vigore del regolamento AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – hanno ottenuto il riconoscimento del “rating di legalità” , il sistema premiale che garantisce una “corsia preferenziale” nelle gare d’appalto e nell’accesso ai finanziamenti pubblici e privati. Un nuovo segnale del percorso intrapreso da chi fa impresa e che richiede altrettanto impegno da parte dello Stato innanzitutto a tutela della propria attività.

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