Melfi, l’ultimo capolavoro di Antonio Avenoso, La felicità del gioco del calcio come passione per la vita, Il filorosso editore, 2015
Antonio Avenoso,
poeta lucano, originario di Melfi, non smette mai di scrivere. L’ultimo suo
capolavoro, “il gioco del calcio come Poesia, come passione per la vita”. E’ lo
stesso Avenoso a darci delucidazioni su quest’opera: “ La partizione di
quest’opera è costruita su una scansione spazio temporale dove al ricordo del
gioco si avvicenda la felicità. La felicità degli uccelli in una giornata piena
d’azzurro, la felicità degli amici della gioventù, sostanzialmente la felicità
del gioco e indirettamente per la vita.
Una raccolta dove però in
contrapposizione una voce poetica cerca di farsi messaggio per superare questi
nostri giorni intrappolati tra la paura, la crisi e forse anche la noia”. Ecco
un brano della sua opera: Bellezza non lasciarmi: Bellezza, non lasciarmi, se
sto qui/ a disperarmi su erosi verbi./ Nottetempo sognai il vialetto /dove le
sfrenate giocate prendevano corpo./ Sentieri ch’io ritmavo/ perché c’è quel che
mai/ immagini in una palla che rotola.
/S’inebria la voce,/ verso come vestito stirato, / deliri / scintille/ felici
euforie/ rive derive.
Antonio Avenoso, è
nato a Melfi nel 1954.
È autore di due
sceneggiature per la Rai. Ha pubblicato ventuno raccolte di versi. Ha
scritto anche d’arte per pittori come Luca Alinari, Alfonso Borghi, Ugo
Nespolo. Le sue raccolte più recenti sono: “ Versi dell’uva al vino ” e “ Prima
del paesaggio ”. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Penisola Sorrentina per
“ Penisola e sogni ”, presidente di Giuria Edoardo Sanguineti.
Hanno scritto del
Poeta lucano, scrittori come Raffaele Nigro, Luigi Amendola. I poeti Leonardo
Mancino e Antonio Donadio, i giornalisti Eugenio Bonanata, Rossella Montemurro,
Alberto Cappi ed altri.
Lorenzo Zolfo
La foto ritrae il
poeta di Melfi Antonio Avenoso
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