Federconsumatori Basilicata chiede al Comune di Potenza il ritiro della delibera

IL VERO DISSESTO E’ NELLE TASCHE DEI CITTADINI:IL COMUNE DI POTENZA REVOCHI LA DELIBERA.
Quando ci si reca a pagare il bollettino per la fruizione del gas ci si aspetta, giustamente, che il contributo da versare sia commisurato  e proporzionale all’utilizzo energetico registrato. Ma a quanto pare, per la città di Potenza la situazione è un po’ diversa.
Afferma il Presidente della Federconsumatori Ligrani <<voglio ricordare agli amministratori che le agevolazioni per le fasce deboli sono già
assicurate da fondi nazionali, e non a caso esiste un ufficio, presso il Comune di Potenza, preposto all’acquisizione delle istanze per le agevolazioni (bonus gas ed energia elettrica). Chiediamo che la delibera, con cui il Comune richiedeva all’Italgas Sud di applicare l’aliquota del 10% , venga revocata, in rispetto dei cittadini che quotidianamente lavorano per assicurarsi una vita dignitosa, e chiediamo che vengano rimborsate le somme sottratte ai cittadini. La solidarietà si fa con le tasche proprie e non “alla chetichella”>>. Il paradosso è che anche i soggetti meno abbienti si trovano ad alimentare, a proprie spese, il cosiddetto “fondo per le fasce deboli”.


Ebbene sì, perchè l’amministrazione comunale, per alcuni consapevolmente  e per altri, più fiduciosi e meno scrupolosi, inconsapevolmente, ha disposto nell’ottobre 2014 l’applicazione dell’aliquota pari al 10% del vincolo sui ricavi di distribuzione. In pratica gli utenti da gennaio 2014 si trovano a pagare il 10% in più rispetto al dovuto, a seguito della richiesta dell’amministrazione comunale all’Italgas Sud circa l’applicazione dell’aliquota. La scelta sarebbe motivata da “scopi sociali”, nel senso che l’amministrazione comunale avrebbe messo in campo quest’azione per destinare le risorse derivanti dal canone alle fasce più deboli.    


Questo è quanto scoperto dalla Federconsumatori,  a seguito di un reclamo prodotto ad Eni in relazione ad alcune voci contenute in una fattura di un associato, che cercava una spiegazione rispetto all’applicazione del canone comunale. La risposta dell’Eni? <<aveva dato corso a una delibera comunale>>. Dopo una ricerca complessa si è scoperto che la giunta comunale con delibera n.153 del 14.10.2014 deliberava <<di richiedere a ITALGAS SUD l’applicazione di una aliquota pari al 10% del vincolo sui ricavi di distribuzione con decorrenza dal 01/01/2014 e fino a nuovo affidamento; di confermare la volontà di avvalersi di tale opportunità anche per le annualità successive, salva la facoltà di eventuale revoca nel caso venissero meno le condizioni; che le risorse derivanti dal canone vadano destinate prioritariamente all’attivazione di meccanismi di tutela nei confronti delle fasce deboli di utenti; che il competente Responsabile dell’Ufficio Energia provveda all’esecuzione della presente deliberazione>>. Ma la trasparenza nella gestione degli atti e delle delibere abita nella casa comunale di Potenza? Se l’amministrazione sulle vicenda avesse attivato un confronto con tutte le associazioni dei consumatori, in applicazione della Carta dei Servizi, tutto ciò si sarebbe evitato.

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