CONFCOMMERCIO: POSITIVO DATO (SOLE 24 ORE) POTENZA SU SPIRITO INIZIATIVA PICCOLA IMPRESA

“La collocazione di Potenza a metà della classifica de Il Sole 24 Ore, delle 110 città capoluogo, per “spirito di iniziativa” con poco più di 10 imprese registrate ogni 100 abitanti , in una posizione migliore persino a città come Torino, Livorno, Bologna e al Sud Napoli, Taranto, Palermo è un ulteriore segnale che nonostante
le difficoltà, è soprattutto la piccola impresa da noi a reggere meglio alla crisi”. E’ il commento di Fausto De Mare presidente Confcommercio Imprese Italia Potenza per il quale “il dato è da leggere ancora più positivamente rispetto alla collocazione di Potenza nella classifica della spesa delle famiglie per beni durevoli che vede scivolare il capoluogo lucano verso il fondo classifica (87esimo posto, 1.463 euro di spesa/famiglia/anno). Negli anni 80 si celebrava quasi quotidianamente il mito delle piccole imprese italiane con lo slogan "Piccolo è bello". Poi ci si è accorti che piccolo non era poi così bello. E che crescere, sia come economia sia come impresa, è l'unico esito possibile per creare un po' di benessere ed esercitarsi nella solidarietà. Cos'è cambiato negli ultimi trent'anni? Molto, ma per ragioni di sintesi utilizziamo solo un'immagine compatta: eravamo un grande paese in un mondo piccolo (con pochi player rilevanti, cioè), oggi siamo un piccolo paese in un mondo grande. Inoltre, volendo essere precisi, alla radice del conflitto tra l'idea del "piccolo è bello" e la realtà di una crescita asfittica nel medio termine, c'è il fatto che l'Italia non è mai stata il paese delle PMI (piccole e medie imprese): eravamo e siamo rimasti il paese delle micro imprese (fino a 9 addetti, mentre la taglia è piccola tra 10 e 49 addetti e media tra 50 e 249). Noi insistiamo: i titolari delle pmi lucane – afferma De Mare - devono rafforzare ogni sforzo per valorizzare al massimo e subito le opportunità che si stanno presentando per indirizzare la regione e il Paese lungo un sentiero di crescita robusta, in primo luogo il dopo Expo e turismo. Dunque puntiamo su un rinnovato protagonismo dei capitani coraggiosi delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi che, vivendo prevalentemente di domanda interna, hanno particolarmente sofferto in questa lunga crisi ma non si sono arresi mantenendo fortissima la voglia di fare impresa e ora reclamano il pieno riconoscimento del loro ruolo per una crescita che non sia episodica bensì strutturale. Siamo inoltre convinti - continua De Mare - che senza il sostegno attivo dell'imprenditoria locale la difesa dell’autonomia regionale e della nostra identità, che è basata sulla specifica ed originale cultura di impresa, solo a livello istituzionale e politico avrà meno possibilità di riuscita. Nello specifico, la regionalizzazione delle Camere di Commercio nel nuovo anno potrà rispondere più efficacemente all’esigenza di rafforzare la rete delle imprese lucane per reggere al meglio le sfide della competizione dei mercati e per raccogliere al meglio le opportunità del dopo Expo 2015. In linea con i 70 anni compiuti quest’anno da Confcommercio – conclude - guardiamo indietro alla nostra storia e immaginiamo il futuro, per riflettere sulla storia della piccola e media impresa dei nostri territori e per ripensare alla “mission” che attende i gruppi dirigenti locali Confcommercio, “gelosi” dell’autonomia da istituzioni e politica ed “orgogliosi” dell’appartenenza alla storica confederazione dei titolari di attività di commercio, servizi, turismo”.

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