PD Rionero: Ha ancora un senso, oggi, parlare di "questione morale"?

Sulla stampa regionale di qualche giorno fa, abbiamo letto diverse critiche nei confronti dell’attuale Segretario regionale del Partito Democratico, Antonio Luongo. Difficile trovare le ragioni del duro e frontale attacco, per la verità dal sapore alquanto personale. Proviamo a dare alcune delucidazioni in merito. Va detto che due "eletti" del consiglio comunale di Rionero in Vulture,
vicini all’autore dell’articolo, da tempo si prodigano nello screditare impropriamente la gestione dell’attuale Amministrazione governata da una coalizione di centrosinistra. Gli stessi ne hanno fatto parte fino a quando, nella Seduta di approvazione del Bilancio, hanno espresso voto contrario scegliendo di restare fuori dall’attuale coalizione di maggiorana e quindi non in linea con la posizione politica del Partito Democratico. Pertanto si ribadisce che non esiste alcun gruppo autonomo del Pd in seno al Consiglio comunale. In tutto questo coacervo , il tempo per denigrare non è mancato e gli stessi si sono attivamente prodigati nell’utilizzare impropriamente il simbolo del Partito Democratico, in particolare firmando articoli giornalistici e manifesti locali. Il 28 Settembre 2015, pertanto, il Segretario regionale del PD diffidava ancora una volta i due "eletti ”invitandoli proprio a non utilizzare scorrettamente e a soli fini strumentali il simbolo del Partito Democratico che regolarmente viene detenuto dall'attuale Segretario Cittadino. Chi ha a cuore le sorti di questo Partito non può pensare che quanto viene richiesto a Roma nelle sedi nazionali ossia la discussione prima e la decisione poi, da parte del gruppo dirigente, non debba valere anche sui territori e nello specifico a Rionero. Chi non si riconosce nell’attuale linea politica indicata dal Coordinatore del Circolo cittadino,può discuterla,avversarla, ma non può pensare di agire in modo assolutamente avulso da quanto deciso nelle sedi di Partito. Per questo motivo, i Consiglieri Comunali, che scelgono in totale autonomia e lontano dall’indirizzo politico del Partito di provenienza,di votare contro un atto fondamentale come il Bilancio consuntivo, dovrebbero pensare successivamente di trarne le dovute e conseguenti decisioni. Il fine giustifica i mezzi o l’azione politica necessita di una morale? Per quanto la questione morale si ponga in tutti i campi della condotta umana, quando viene posta nella sfera della politica assume un carattere particolarissimo. In tutti gli altri campi ,essa consiste nel discutere quale sia la condotta moralmente lecita e viceversa quella illecita, nella sfera della politica la questione riguarda proprio il porsi il problema della liceità o illiceità delle azioni politiche. Nell'attuale frangente storico dove tutto è precario a cominciare proprio dai valori , per il benessere e per la coordinata gestione degli interessi pubblici non sarebbe forse il caso di sollecitare tutti , compreso i dispersi "eletti" , affinché non si subordini la morale alle esigenze della politica ma che si interpretino i principi della prudenza politica in modo da farli coesistere con la morale? 

 Il Direttivo del Partito Democratico di Rionero in Vulture

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