Patologie tiroidee e un’appropriata alimentazione

Il volume è stato presentato a Rionero a cura della locale sezione F.I.D.A.P.A. di Michele Traficante 

I tumori della tiroide sono aumentati negli ultimi venti anni di quasi tre volte, e fra le cause di questo boom ci sono anche quelle ambientali. L’hanno affermato gli esperti dell'Associazione Italiana
tiroide (Ait) durante il loro congresso di Roma.
Secondo gli ultimi dati disponibili in Italia ci sono circa 14mila nuovi casi di tumori che coinvolgono la ghiandola tiroidea l'anno, di cui poco solo più di 3mila riguardano gli uomini. Quello della tiroide, i cui casi sono quasi triplicati in venti anni, rappresenta il 2 per cento di tutte le diagnosi tumorali che si fanno in Italia. L'aumento è considerevole, e dipende sia da un miglioramento delle capacità di diagnosi, sia da fattori tossici ambientali, come l'esposizione a sostanze tossiche o la carenza di iodio. 


Per fortuna con i mezzi attuali è possibile fare una diagnosi precoce e curare in tempo questi tumori. Non a caso anche se l'incidenza è aumentata, la mortalità è rimasta costante. Fare chiarezza sia sui fattori di rischio di eventuali casi di carcinoma primitivo della tiroide, in particolare il follicolare e il capillifero, e sia sulla più adeguata terapia, anche dopo un intervento di tiroidectomia, è quanto mai opportuno se non proprio indispensabile. In tale direzione va la lodevole iniziativa di due professioniste del campo: Erminia Casolino, infermiera professionale e coordinatrice dell’U.O.C. di Medicna Nucleare e Radio Terapia Metabolica dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture e Lucia Santarsiero, laureata in Scienze e tecnologia alimentari e in Formazione alle professioni educative, attualmente docente di laboratorio di cucina presso l’I.I.S. “G. Gasparrini di Melfi. 



“Una chef per Tiroide, dall’antipasto al gelato: trentadue ricette ipoiodiche”, (Venosa Osanna Edizioni) è il prezioso volume con la presentazione del dott. Giovanni Storto, Direttore U.O.C. di Medicina Nucleare dell’Irccs Crob. “Il volume - scrive il dott. Giovanni Storto – è il risultato di un progetto di più ampio respiro demandato a voler familiarizzare l’ospedale. In particolare quello in cui a un paziente, già affetto da una stressante patologia, vengono raccomandate, quasi imposte stringenti preclusioni alimentari”. Infatti, le due autrici, dopo un’esauriente illustrazione, anche con foto e schede scientifiche, delle caratteristiche anatomiche della ghiandola endocrina (tiroide), delle sue funzioni e patologie (Anatomia, fisologia, embriogenesi) da parte di Erminia Casolino, si passa con Lucia Santarsiero alle indicazioni più appropriate dal punto di vista alimentare (La tiroide, cosa mangiare: trentadue ricette ipoiodiche) per quei pazienti, purtroppo, costretti all’ospedalizzazione, offrono un vademecum di appetibili ricette che rendono meno traumatiche le cosiddette diete ipoiodiche. E in tale compito “ le due autrici hanno profuso energie senza uguali con una minuziosa ricerca degli alimenti consentiti in piatti e portate appropriate, anche nel rispetto attento delle caratteristiche organolettiche e di un’armonica sapidità”. 

Si tratta, in effetti, di un ricettario che ha lo scopo di aiutare chi, a causa di problemi di natura oncologica, si trova costretto a dover, per un periodo più o meno lungo, stravolgere le proprie abitudini alimentari e che spesso viene assalito dallo sconforto nel sapere di dover intraprendere una dieta con notevoli limitazioni gastronomiche. E qui le ricette ipoiodiche proposte e contenute nel volume possono essere di grande aiuto nel risolvere la classica e frequente domanda che viene spesso rivolta al personale sanitario: “ Cosa devo e posso mangiare?”. Infatti, la lista delle ricette offerta è abbastanza lunga, varia e appetitosa da soddisfare gusti e palati anche esigenti; dagli antipasti, ai primi ai secondi piatti, ai contorni, ai dolci, ai gelati. Il volume, corredato di efficaci fotografie a colori, come sostiene giustamente il dott. Giovanni Storto a conclusione della sua presentazione: “ E’ il regalo di un sorriso donato al paziente grazie all’incontro di scienza e piacere nell’ambito di un’idea più familiare di Sanità”. Il pregevole lavoro, infatti, ha ottenuto già ambiti riconoscimenti a Roma al concorso letterario sulla salute “Premio Sibilla” (tema tiroide). Il libro è stato presentato nei giorni scorsi a Rionero in Vulture presso lo storico Palazzo Fortunato con un interessante convegno cui hanno preso parte, oltre alle autrici, anche autorevoli esperti del settore. L’importante incontro, promosso dalla locale sezione della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Ed Affari) in collaborazione con l’Irccs Crob e il patrocinio della Città di Rionero in Vulture, è stato egregiamente moderato con la solita competenza dal collega Clemente Carlucci, direttore del quotidiano “La Nuova del Sud”. Dopo i saluti della presidente della sezione rionerese della FIDAPA, Rosa Spera, che ha esaltato il ruolo dell’Associazione femminile volto a far sì che la donna non si fermi ma vada avanti, è intervenuto il dott. Giovanni Storto, direttore dell’U.O.C. di Medicina Nucleare presso l’Irccs Crob, il quale ha evidenziato l’importanza di una corretta e sana alimentazione sia come prevenzione e sia come aiuto per i pazienti affetti da carcinoma tiroideo. Dal canto suo il prof. Francesco Cioffredi, presidente regionale AIC (Associazione Italiana Celiachia) si è soffermato sulla necessità di prevenire la patologia magari con una precoce diagnosi al fine di evitare spiacevoli complicazioni, non escluso il carcinoma tiroideo. Il direttore generale dell’Irccs Crob, dott. Giuseppe Nicolò Cugno, ha fatto presente che il nosocomio rionerese è in grado, grazie all’efficienza delle sue attrezzature e all’alta professionalità degli operatori sanitari, di affrontare e curare le patologie tiroidee garantendo ai pazienti la più adeguata assistenza. La prof.ssa Rosa Maglione, direttrice della Casa Editrice Osanna di Venosa ha manifestato la su soddisfazione per aver pubblicato un’opera tanto importante per la tutela della salute, ringraziando le autrici per l’ottimo lavoro. Le autrici, Ermina Casolino e Lucia Santarsiero, hanno spiegato le finalità del loro lavoro che vuole rappresentare un valido aiuto nell’alimentazione (dall’antipasto al gelato) con l’offerta di trentadue ricette ipoiodiche con piatti appropriati alla patologia ma pur sempre graditi ed appetitosi. L’incontro è stato intervallato da intermezzi musicali con i giovani Gianni Marino (baritono lirico) e il pianista Pierantonio Galgano. Le conclusioni sono state affidate alla presidente del Consiglio Comunale di Rionero in Vulture, Maria Pinto. La pasticceria “La Terrazza”, specializzata nella preparazione di dolci senza glutine, ha offerto ai presenti delle degustazioni di prodotti senza glutine.

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