VENOSA. L’AVIS E’ STANCA DI “CHIEDERE” SANGUE ALL’APERTO. DA UN ANNO E MEZZO CHE HA AVUTO PROMESSE DI UNA SEDE DAGLI AMMINISTRATORI COMUNALI. ANCHE I DONATORI MINACCIANO DI NON DONARE PIU’ SANGUE

La clemenza meteo ha fatto in modo che lo scorso 21 settembre L’AVIS Comunale di Venosa, ha potuto fare le donazioni per l’ennesima volta in mezzo la strada.
Nicola D’Andrizza, componente di questa associazione, spiega i motivi di questa che si chiama presa in giro: “Devo dire però che, alcuni donatori per incertezza pioggia non si sono presentati e, non è mancata la lamentela anche da parte di chi ha donato,
dicendo che se si continua così aspettando anche due ore vicino l’Autoemoteca in un parcheggio, difficilmente torna a donare.
E’ dall’aprile del 2014, entrambi i candidati Sindaci sono convocati dall’Avis di Venosa per la questione Sede, mettendo a conoscenza a entrambi che a poco se non si trovava un’altra sede, l’attuale non poteva essere accreditata per le donazioni in sede, entrambi presero l’impegno di chi andava a governare, che la priorità di governo fosse stata risolvere il problema della sede AVIS.
Senza considerare i vari incontri con il precedente Governo e con il Commissario in seguito, oggi dalla promessa fatta ad aprile 2014, sono passati 17 mesi, la Sede come si prevedeva non è stata accreditata per le donazioni dalla Regione, e a tutt’oggi nulla si è risolto (eppure l’AVIS è un “ bene comune”.
La delusione di tutto ciò è soprattutto dei donatori che vogliono donare ma, non in queste condizioni.
L’Avis Comunale di Venosa, attua una campagna di proselitismo affinché possa crescere con i donatori e far si che nei nostri ospedali e soprattutto quello di Rionero, si possa avere un’autonomia di sangue da far star tranquillo chi purtroppo ne ha necessità.
Sentir dire un donatore che non torna più a donare se non in una sede accogliente, lo sforzo dei Volontari Avis di far crescere l’Associazione, è demolito dalle inadempienze delle istituzioni politiche.
Ancora una volta mi sento di invitare il governo Venosino a prendere provvedimento e a risolvere il problema Sede, affinché la prossima donazione si possa fare in una sede calda e accogliente visto l’approssimarsi della stagione fredda”.

Lorenzo Zolfo

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