Fu uno dei fautori della
realizzazione dell’Istituto oncologico a Rionero.
di Michele Traficante
Era dovuto e doveroso! Anche perché è
avvenuto nel decennale della scomparsa dell’illustre uomo di cultura. L’auditorium dell’Irccs Crob è stato
intitolato al compianto prof. Enzo Cervellino (1919 - 2005).
Enzo Cervellino è stato un raffinato
intellettuale dalla vasta cultura (numerose le sue pubblicazioni in diversi
campi),
un autorevole uomo di scuola, un accorto politico, un saggio
amministratore della cosa pubblica.
Nato
a Venosa il 9 aprile 1919, fin da piccolo rivela la sua versatilità
intellettiva affrontando i diversi gradi scolastici con grade facilità. Il 17 aprile 1945si laurea in Lettere
classiche presso l’Università degli Studi di Roma con una tesi significativa,
coerente con la passione del ricercatore e la sensibilità crescente per la vita
popolare, Venosa e le sue tradizioni,
una tesi di chiara matrice antropologica.
Egli era uno dei pochi laureanti in Lettere classiche a parlare e scrivere in
latino e greco.
Inizia così l’intensa attività culturale
e scolastica prima ad Anticoli Corradi (Roma) ove acquisisce grandi benemerenze
e poi in altre località. Ma è a Rionero in Vulture che Enzo Cervellino dà il
meglio di sé come educatore, come intellettuale e come politico. Tante le
benemerenze acquisite da Enzo Cervellino nella Città fortunatiana. Infatti,
qui, nel 1945, con altre illustri personalità rioneresi, getta le fondamenta della scuola media (legalmente
riconosciuta negli anni 1946) quale animatore, coordinatore, appassionato
organizzatore della stessa.
Inoltre egli si fa propugnatore e
promotore della locale Scuola media-Ginnasio, dell’Istituto Magistrale, della
Scuola Materna per l’Infanzia, dell’Istituto d’Arte.
Come uomo politico Enzo Cervellino
esprime tutte le sue alte doti di cuore e di mente mettendosi a servizio dei
più umili e degli emarginati. L’adesione fervida alla Democrazia cristiana si
manifesta fin dal 1945, anni in cui ricopre cariche di largo impegno, quale
Segretario della sezione di Rionero in Vulture, Commissario di vari comuni,
Vicesegretario di Zona, Segretario di Zona, Componente del Comitato Provinciale
e Membro della Giunta Esecutiva del Partito.
“La passione politica - scrive
Giuseppina Cervellino nel bel volume Umanitas,
Fides et Cultura in Enzo Cervellino - lo accomuna all’ingegnere Giuseppe
Catenacci in un’univoca battaglia per l’elevazione di Rionero, ma anche lo
impegna sul largo versante provinciale, regionale e nazionale.”. Nel 1953 è
eletto Segretario Provinciale delle Dc, nel quinquennio 1956-60 è consigliere
provinciale nella lista della Dc, dal 19-7-1956 ricopre la carica di Assessore
alla Pubblica Istruzione e al Turismo.
Nel 1966 viene eletto sindaco di Rionero,
carica che terrà fino al 1970, quando viene eletto consigliere regionale della
Basilicata sempre nella lista DC. Qui ricopre la carica di Assessore alla
Pubblica Istruzione, incarico assolto con grade competenza e passione. Ed è
proprio sotto il sindacato di Enzo Cervellino, 1966-1970, che prende corpo
l’idea di realizzare a Rionero in Vulture un ospedale generale. La
progettazione dell’Ospedale civile assume concretezza, su impulso del sindaco
Cervellino, in primis con la delibera
n.41 del 4/07/1967 del Consiglio Comunale del provvedimento relativo
all’approvazione del Progetto Ospedale civile. Il disegno progettuale si
configura come risposta ai bisogni della comunità del Vulture e in questa
prospettiva, con delibera n.40/07/1967, il sindaco in qualità di: ” Presidente,
propone che i deliberati di Giunta n.309 e 310 riguardanti l’approvazione del
progetto generale e del 1° lotto dell’Ospedale civile siano discussi subito,
allo scopo di poter inviare tempestivamente tali atti per il completamento
delle pratiche già presentate agli uffici competenti per l’approvazione tecnica
ed amministrativa”. Ovviamente il Consiglio
Comunale approva all’unanimità. Così parte il complesso e non sempre
facile iter, sempre seguito con passione ed interesse dal prof. Enzo
Cervellino, specie quando ritorna ad essere Sindaco di Rionero nel 1980, la
realizzazione dell’Ospedale, che poi, come lui sostenne con tenacia e
lungimiranza, diventerà, prima Centro di Riferimento Oncologico della
Basilicata (CROB) e poi Istituto ricovero e cura a carattere scientifico
(Irccs).
Questo, per sommi capi l’uomo cui è stato
doverosamente intitolato, con una significativa cerimonia, l’Auditorium
dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture.
Noi che abbiamo frequentato assiduamente
per alcuni anni, gli ultimi della sua vita, il preside Enzo Cervellino, abbiamo
avuto modo di conoscere e apprezzare (e farne tesoro) la vasta cultura, la
signorilità dei comportamenti e la grande generosità.
L’importante cerimonia d’intitolazione,
si è tenuta nel pomeriggio di lunedì, sette settembre scorso preceduto dalla
proiezione di un interessante video spot sulle caratteristiche ed eccellenza
dell’Irccs Crob. L’incontro è stato coordinato con intelligenza e
professionalità dal collega Clemente Carlucci, Direttore del quotidiano la
Nuova del Sud. Gremito per l’occasione l’auditorium con la partecipazione di un
numeroso pubblico, fra cui l’intera famiglia Cervellino, dalla figlia del
compianto preside Giuseppina ai nipoti, ai pronipoti e parenti stretti, e la
presenza di autorevoli esponenti politici regionali e nazionali fra consiglieri
in carica ed ex. Presente anche l’arcivescovo emerito di Brindisi – Ostuni, il
venosino mons. Rocco Talucci. Messaggi di partecipazione sono giunti dal
sindaco di Venosa, Tommaso Gammone, dal presidente del Consiglio Regionale,
Piero Lacorazza e dal sottosegretario Vito De Filippo.
Dopo i saluti del direttore generale
dell’Irccs Crob, Giuseppe Nicolò Cugno che ha illustrato l’impegno della
struttura sanitaria a rispondere al meglio al suo ruolo d’Istituto
d’eccellenza, soprattutto nel campo della ricerca scientifica, è seguito
l’intervento del sindaco di Rionero, on. Antonio Placido il quale ha sostenuto,
fra l’altro, che “ a pieno titolo Enzo Cervellino è da annoverare tra quelle
figure che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della nostra
comunità”.
L’assessore regionale alla Politiche
della Persona, Flavia Franconi, ha posto l’accento sul ruolo di eccellenza nel
campo oncologico assunto dall’Irccs Crob, ormai rilevante punto di riferimento
nella cura delle patologie tumorali non solo a livello regionale ma
meridionale. Ha rilevato come Enzo Cervellino sia stato uomo di grande cultura
e come la cultura sia necessaria ed indispensabile anche
nella Sanità. Cervellino, inoltre, è da ricordare anche quale dirigente
nazionale del Movimento Federalista Europeo nella metà degli anni ‘50 del
secolo corso. Un anticipatore dei tempi, insomma
Toccante la testimonianza della prof.ssa
Giuseppina Cervellino la quale ha tracciato un profilo della poliedrica
personalità umana, culturale e professionale del compianto suo papà, ponendo
l’accento sul suo forte impegno nel sociale e nella politica, ma sempre
affettuoso e premuroso, di profondi sentimenti religiosi, disponibile
nell’aiutare che chi si trovava nel bisogno.
Dal canto suo l’on. Giampaolo D’Andrea,
compagno di tante battaglie politiche di Enzo Cervellino nella DC ha tracciato
le tappe salienti della vita dello scomparso e il suo l’esemplare impegno di
educatore e di politico per lo sviluppo socio- economico dei territori lucani e
non solo.
Ha concluso la cerimonia il presidente
della Giunta Regionale di Basilicata, Marcello Pittella, il quale ha riconosciuto
il ruolo, diremmo missionario di Enzo Cervellino nel sociale e nella politica
e, soprattutto, la sua lungimirante visione dell’Oncologico di Basilicata quale
Istituto di eccellenza proiettato nel futuro. Marcello Pittella, ha assicurato
che l’Irccs Crob non corre nessun rischio, che continuerà ad avere la sua
autonomia e sarà sostenuto nel suo ruolo di ricerca scientifica in simbiosi con
altri autorevoli Istituti oncologici nazionali e d internazionali. Insomma, per
Pittella, l’Irccs Crob è e resterà il fiore all’occhiello della sanità lucana e
non solo.
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