La cultura non va in ferie a Ferragosto e si
conferma come attrattore fondamentale per il turismo in Basilicata. Lo sostiene
il C.S. Thalia commentando positivamente la decisione di tenere aperti domani
tutti i musei del polo museale regionale della Basilicata oltre che nella
giornata di domenica 16 agosto.
Nel ricordare che, secondo
i dati ufficiali del Mibac, nel 2013, i visitatori in 16 istituti
culturali (musei, monumenti ed aree
archeologiche) sono stati 198mila (113 mila a Matera e provincia) di cui
145mila a pagamento, per un incasso netto di 103mila euro, per il Thalia con
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ci sono ampi margini di
miglioramento. Secondo i dati “lavorati” dal C.S. Thalia tra la statistica
Mibac e l'ultimo Rapporto di Federcultura, il 20,4% dei lucani visita musei e/o
mostre; il 17,4% siti archeologici e monumenti. Di qui la necessità di
valorizzare l’intera filiera turistica, riannodando tutti gli elementi, dalla
formazione delle figure professionali essenziali, alla promozione dei siti e
contenitori, alla realizzazione di imprese, per rafforzare l’offerta culturale.
I circuiti di visite
ai Parchi di Metapontum e Policoro e l'estensione dell'offerta culturale ed
ambientale da Matera sull'intero territorio regionale rappresentano lo
strumento più dinamico in grado anche di generare una considerevole quota di
introiti che risulta essere pari al 44% del totale. Il successo dei circuiti
conferma l’importanza di un’offerta integrata non solo tra le attrazioni in sé
ma anche con il territorio e gli altri servizi di ospitalità. L’intera filiera culturale italiana vale 214
miliardi di euro. Ne deriva un impatto importante in termini di Pil (15,3% del
valore aggiunto Italia), di occupati, che raggiungono 1,4 milioni (5,8%
occupati Italia), e di export: 41,6 miliardi (10,7% del totale Italia). Ancora, il turista culturale che soggiorna in
Italia è più propenso a spendere 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e
85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di
chi viaggia per ragioni non culturali. Per il Mezzogiorno, il turismo culturale
resta il più potente moltiplicatore di valore aggiunto. Se in Italia, infatti,
per ogni presenza aggiuntiva il turismo culturale genera 105,4 euro di Pil e
presenta un valore pari ad oltre il 38% in più del dato del balneare (76,3 €),
al Sud l’effetto moltiplicativo è ancora più elevato perché è pari a circa il
55% in più (a 58,1 euro di pil generato nel balneare meridionale ne
corrispondono 90,4 di pil generato nel culturale). Al turista straniero,
inoltre, non sfugge la voglia di scoprire e immergersi nelle prelibatezze
culinarie italiane: nel 13% dei casi gli interessi enogastronomici li spingono
a scegliere l’Italia come destinazione di vacanza (per gli italiani ciò avviene
per il 9%) e nel 21% dei casi degustano i prodotti tipici locali (in linea con
lo scenario generale). Ecco che la cultura e la cucina si fondono in un
“unicum” irripetibile altrove.
Per la
crescita della nuova imprenditorialità nel settore culturale saranno
determinanti – afferma Arturo Giglio, segretario del C.S. Thalia – i nuovi
modelli di governance e valorizzazione del patrimonio culturale, sostenendo i
programmi annunciati dall'assessore al Turismo del Comune di Matera Anna
Selvaggi che, nei primi atti da assessore, sta dimostrando in proposito di
avere idee chiare ed innovative per affrontare i problemi che ostacolano la
progettualità culturale per uno sviluppo sostenibile. Ripartire dalla cultura significa creare le
condizioni per una reale sussidiarietà fra stato e autonomie locali, fra
settore pubblico e terzo settore, fra investimento pubblico e intervento
privato, con una mentalità decisamente imprenditoriale come quella
dell'assessore Selvaggi. E sono pronti a trasformare in realtà l'ipotesi di
Culturalia gli imprenditori di Federalberghi: "Troppe volte - dichiara il
presidente Bernabò Bocca - le soffitte dei musei sono piene di
opere d'arte che sarebbero tranquillamente ospitate all'interno della hall dei 34mila alberghi
italiani nei quali
transitano turisti di tutto il mondo, che vorrebbero apprezzare quanto il
nostro Paese è in grado di offrire. Noi appoggiamo pienamente la proposta di
Culturalia".
Si pensi all’immenso
patrimonio artistico-storico-culturale di cui disponiamo in regione e alla
possibilità di accrescerne la fruibilità attraverso l’esposizione di alcune
“testimonianze” all’interno di hall, sale ricevimenti, locali di strutture che
accolgono i turisti, come accade a Matera, soprattutto perché affascinati
dall’offerta di cultura. Mobilità dolce, benessere, accessibilità
universale: sono questi i settori su cui scommettere di più come destinazione
d’attrazione per i nuovi viaggiatori, proprio quei target che sono
considerati meno “sensibili” alla crisi dei consumi perché con maggiore
possibilità di spesa. In tutto questo un ruolo rilevante per la buona riuscita
della “vacanza slow” ce l’hanno le imprese che devono imparare a fare rete e a
promuovere eventi per allungare la stagionalità. Dunque un autentico modus
vivendi che si adatta bene alle offerte lucane di turismo di nicchia: si sta
sempre più diffondendo anche nel settore turismo una filosofia che aiuta a
considerare il viaggio da un altro punto di vista. Viaggiare lento
è l’incipit di tutta una serie di incoraggianti iniziative che declinano il
verbo della lentezza nelle maniere più originali e stimolanti.
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