Palazzo S. Gervasio, il Comune non aderisce al progetto regionale. Il Sindaco Michele Mastro: gli altri centri facciano come noi. "NO all'Istituzione della Zona Franca"
Il 12 Agosto in Consiglio Comunale è
stata approvata un'importante Delibera in risposta all'invito ricevuto il 17
luglio scorso di aderire al "Progetto
di istituzione di una Zona Franca a Fiscalità Differenziata sui prodotti
energetici in Basilicata" proposto dall'Assessore all'Ambiente,
Territorio, Infrastrutture, OO.PP. e Trasporti della Regione Basilicata, Prof. Aldo Berlinguer.
Facendo seguito ad una proposta
dell'Associazione Intercomunale Lucania e dell'Associazione VAS Onlus per il
Vulture - Alto Bradano, a valle di un'attenta analisi e discussione, abbiamo deciso
di non aderire al progetto di istituzione di una zona franca a fiscalità
differenziata legato alla constatazione che i benefici fiscali energetici e
petroliferi, promessi tramite il progetto in questione, prevedono
inevitabilmente la permanenza e l'incentivazione sul proprio territorio delle
attività petrolifere.
Nel deliberato è
stato evidenziato che nella Regione Basilicata il depauperamento dell'intero
tessuto produttivo, in particolare per alcune aree della Regione, sembra essere
imputabile anche alle attività petrolifere che hanno determinato un decadimento
della qualità delle matrici ambientali con inevitabili ripercussioni anche sul
settore agricolo che andrebbe tutelato e valorizzato piuttosto che represso
tramite politiche indirizzate allo sfruttamento delle fonti fossili che
comportano negative ripercussioni sulle aziende agricole che operano nelle aree
soggette ad estrazioni.
Inoltre, l’interesse per le zone franche a
fiscalità differenziata potrebbe suscitare soddisfazione al fine di favorire la ripresa dell’economia, il lavoro
e il benessere sociale, ma non certamente associandola alle attività estrattive
il cui risvolto sembrerebbe essere quello di rendere più "appetibile"
e più "digeribile" ciò che purtroppo ha rappresentato solo
impoverimento e danni irreversibili per la nostra Terra.
La decisione assunta di non aderire al
progetto in questione deriva anche dalla costatazione che il programma di governo nazionale in materia energetica, dettato
dalla legge n.
164/2014, denominata
"Sblocca Italia", prevede di aumentare le attività estrattive tramite
una deregolamentazione a vantaggio delle compagnie petrolifere. Una legge
rispetto alla quale il Governo regionale ha deciso unilateralmente di non
presentare ricorso dinnanzi alla Corte Costituzionale, differentemente da
quanto fatto da altre 7 Regioni, nonostante le sollecitazioni ricevute tramite
la Delibera dell'Area Programma del Vulture - Alto Bradano n. 9 del 13 ottobre
2014 e delle Delibere di oltre 60 Comuni lucani.
La Regione Basilicata nonostante presenti
nel proprio sottosuolo il più ampio giacimento petrolifero in terraferma
d'Europa, dopo oltre 20 anni di attività estrattiva continua ad essere tra le
Regioni più povere d'Italia così come emerge dai recenti dati pubblicati nel
Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno, a fronte del fallimento delle
politiche di sviluppo basate sul petrolio in Val d’Agri con un territorio
interessato dall’incremento della disoccupazione ed in presenza di
ripercussioni sulla salute dovute anche ad incaute attività estrattive di
idrocarburi con relativa attività di smaltimento dei reflui petroliferi,
attività di pre-raffinazione, attività di distribuzione e trasporto
idrocarburi.
Sarebbe auspicabile proporre una grande zona
franca al consumo ed in favore del turismo, dei trasporti e delle attività
agricole atteso che un
amministratore comunale dovrebbe basare la propria ricchezza territoriale sulla
tutela del paesaggio, delle risorse agricole e monumentali e non sulle
inquinanti attività estrattive.
La proposta di trasformare la Basilicata
in una zona franca a fiscalità differenziata, considerando l'attività
estrattiva di idrocarburi una risorsa, può essere interpretato come un volersi
ostinare a considerare gli idrocarburi lucani come un bene da valorizzare
piuttosto che fonte di inquinamento e di impoverimento sociale ed economico di
intere aree caratterizzate da una elevata fragilità.
Non può essere
considerata condivisibile l'idea secondo cui l'istituzione di una zona franca a
fiscalità differenziata di estensione regionale avrebbe il vantaggio di far
percepire alle comunità locali i benefici economici della estrazione di
idrocarburi poiché le percezione di cui le comunità locali avrebbero bisogno
erano, tuttora sono, di tutt'altra natura e non certo associabili a vantaggi di
una risorsa che inevitabilmente, per il vergognoso regime di royalties presente
nella Regione Basilicata, porta benefici smisurati ed inconcepibili alle
compagnie petrolifere senza consentire importanti investimenti nelle misure di
compensazione tamponando il degrado sociale, economico ed ambientale.
La delibera è stata votata alla unanimità
dei presenti con l’assenza dei consiglieri di minoranza Di Paolo e Cautela. Esprimo
invece grande rammarico per l’atteggiamento assunto dal consigliere di
maggioranza Bruno Ungolo per aver abbandonato la seduta consiliare fornendo
motivazioni irrilevanti e assumendosi la responsabilità di non prendere
posizioni rispetto a tematiche di significativa importanza per la tutela e la
salvaguardia del nostro territorio essendo lui stesso espressione di quella
comunità che sta chiedendo a gran voce e a più riprese di essere difesa
incondizionatamente dalla propria appartenenza politica.
Con la presente Delibera si invitano i
tanti Comuni della Regione Basilicata ad unirsi alla non adesione ed alla non
condivisione di tutti quei progetti filo-petroliferi muovendoci in difesa dei
reali bisogni delle nostre Comunità che non posso essere legati alle
utopistiche ricchezze petrolifere a discapito di beni inestimabili quali
l'Ambiente, l'Agricoltura e la Salute di noi tutti.
Michele MASTRO
Sindaco
di Palazzo San Gervasio
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