FERRAGOSTO: CSAIL, PREVALE LA “SINDROME DELLA TRISTEZZA”

Il tradizionale appuntamento del Csail per trascorrere il Ferragosto nelle aree petrolifere della Val d’Agri e del Sauro-Camastra, come alternativa alla classica gita-picn nic tra boschi e colline o in spiaggia, quest’anno è segnato dalla “sindrome della tristezza” che, nonostante i buoni propositi del Presidente Pittella, è diffusa nel comprensorio petrolifero dove il disagio sociale e civile non favorisce la voglia di fare festa. Per dirla con le parole di Stefano Benni: Quando uno è triste non servono le classifiche, non c’è un tristometro, è inutile dire sto mediamente peggio di te o decisamente meglio di te, si diventa tutti ottusi ed egoisti e la propria tristezza diventa una grande campana in cui ci si chiude, per non ascoltare la tristezza degli altri.


Lo afferma il presidente del Csail Filippo Massaro precisando che quest’anno si rinuncia persino a promuovere la tradizionale “caccia al tesoro” alla ricerca di nuovi pozzi petroliferi  con in palio le ultime card carburante non spese, come è avvenuto negli anni passati.  Per ri-partire come vorrebbe fare il Presidente Pittella - sottolinea  – c’è bisogno innanzitutto della società civile che deve ri-credere nel suo condottiero perché il sentimento della tristezza può innescare un circolo vizioso che sfocia nella ribellione incontrollata. Non ce ne abbia a male il Presidente Pittella  che da tempo insiste per superare  la “sindrome della tristezza” ma ci vuole ben altro, dopo 18 mesi di governo regionale, dall’appello a non criticare il suo operato e quello del Presidente del Consiglio Renzi e dimostrare fiducia. Nessuno ha mai pensato al “tutto e subito” però neanche a “niente per sempre”. Vorremmo almeno una soluzione intermedia – dichiara Massaro –  che indichi tempi certi e risultati certi dal petrolio. Ci fa piacere registrare che Pittella e la maggioranza alla Regione   abbiano finalmente cambiato parere sullo Sblocca Italia e deciso un ricorso che andava sottoscritto da mesi. Adesso chiediamo un atteggiamento coerente di difesa dei nostri interessi del territorio valligiano e saurino che porti a casa qualche risultato. Sapendo i soliti giochi politici  non aspiriamo alla grande felicità. Piuttosto aspiriamo alla serenità con i nostri giovani – continua Massaro –  che abbiano la possibilità di restare nei paesi di origine, gli anziani che possano contare su servizi socio-assistenziali adeguati, i capifamiglia che possano lavorare, gli agricoltori che possano guardare senza preoccupazioni al futuro delle proprie aziende i cui prodotti trovano difficoltà di mercato ancor più per l’estrazione e il Centro Oli di Viggiano. Lo ripetiamo : non basta  salvare Potenza – conclude Massaro – si deve salvare anche Villa d’Agri un tempo centro commerciale e di servizi e oggi solo luogo di ristoro e pernottamento di maestranze Eni e società che tra qualche mese, finiti i lavori, andranno via. Noi vogliamo contribuire a recuperare la fiducia, in vista dell’ ultimo “stagione di credito”, quella autunnale, proprio con iniziative fortemente simboliche e di grande richiamo. Ma in questo ennesimo Ferragosto di indignazione, perché la situazione di malessere sociale e di autentica povertà è cresciuta e quindi c’è poca voglia (oltre a pochi soldi) per festeggiare,  il popolo del petrolio saprà far sentire, a modo suo, la sua voce. 

Filippo Massaro, Csail

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