Dopo dieci anni dalla prima edizione che riscosse grande successo di pubblico e di critica


Dopo dieci anni dalla prima edizione che riscosse grande successo di pubblico e di critica. 
ANCORA NIENTE PARATA DEI BRIGANTI A RIONERO Rievocazione storica molto apprezzata nelle edizioni precedenti. 
Michele Traficante 

Negli ultimi anni c’è stata una notevole attività di rivisitazione degli eventi che hanno determinato il Risorgimento Italiano. Sono stati scritti libri e allestiti spettacoli che hanno riproposto gli avvenimenti salienti dell’unità d’Italia. Fra questi, senza dubbio, un particolare rilievo è stato dato al brigantaggio postunitario con le sue gesta più strepitose e i personaggi più rappresentativi, in primis il capobrigante Carmine Crocco Donatelli.



Periodicamente in varie località italiane, specie dell’Abruzzo e della Basilicata, si allestiscono manifestazioni che rievocano, con suggestive rappresentazioni in costumi d’epoca, gli avvenimenti che hanno interessato le popolazioni meridionali nel passaggio dallo Stato borbonico a quello Piemontese-Italiano. Ormai è assai noto lo spettacolo sul Brigantaggio e Carmine Crocco, della “Storia Bandita”, che con grande successo si tiene da alcuni anni, presso la Grancia di quel di Brindisi di Montagna. A Rionero in Vulture, patria del famoso capobrigante Carmine Crocco (Rionero 1830- Portoferraio 1905), in occasione del centenario della morte, per opera della locale Associazione culturale “Skené”, un sodalizio consolidato e che sembrava proiettato a grande avvenire, fondata e magistralmente diretta dal vulcanico Mauro Corona, apprezzato attore del “Gruppo 8” e autore di alcuni pregevoli volumi e testi teatrali di storia locale, è riuscita ad organizzare con grande impegno e professionalità un interessante spettacolo denominato “Parata dei Briganti”. Circa 200 personaggi-protagonisti hanno dato vita ad una ricostruzione puntuale, meticolosa del brigantaggio postunitario. Sono apparsi così per i vicoletti del centro storico di Rionero Carmine Crocco, i suoi briganti e capibriganti, i soldati piemontesi, generali e gregari, signorotti e dame eleganti e tutto un popolo minuto nei loro costumi, usi, linguaggi del tempo. Il centro storico della cittadina del Vulture, i suoi angoli più caratteristici, il giardino del Palazzo Fortunato sono stati trasformati in un vero e proprio set cinematografico con scene veramente coinvolgenti, dove la bravura dei protagonisti (attori dilettanti), i quali, in perfetti costumi d’epoca, hanno fatto sfoggio e dato prova di capacità recitative impensabili. Insomma uno spaccato sociale, storico e culturale della Rionero ottocentesca con la povertà contadina, la laboriosa maestria degli artigiani, le cantine ed osterie, la vita lussuosa dei ricchi e dei nobili del paese hanno costituito un susseguirsi di quadri caratteristici, capaci di offrire un’immagine reale del “mondo di ieri”. 


Di particolare impatto emotivo è stata la cattura dei briganti e la loro fucilazione in Piazza Giustino Fortunato da parte dei soldati piemontesi. Come pure il processo al capobrigante e “generalissimo” Carmine Crocco, seguito con grande interesse. Una manifestazione la quale, dato l’enorme successo di pubblico ( oltre cinquemila visitatori) , è stata riproposta anche nell’anno 2006. Tutto lasciava prevedere il ripetersi dello spettacolo anche negli anni successivi, fortemente atteso dai numerosissimi visitatori, molti dei quali provenienti da paesi vicini e non pochi addirittura dalle regioni limitrofe. Ma tutto ciò non è avvenuto. Un vero peccato, soprattutto per la città di Rionero. Un’utile e cordiale conversazione con Mauro Corona ci ha consentito di fare un pò il punto della situazione. Allora, prof. Corona, dopo la seconda edizione, niente Parata dei Briganti a Rionero. Eppure le due edizioni precedenti avevano suscitato grande interesse di pubblico e di critica. Esatto. Ancora a distanza di quasi dieci anni, purtroppo senza Parata dei Briganti a Rionero. Certamente sfugge agli Enti preposti la valenza sociale - turistica e culturale della manifestazione storica che pure ha riscosso enorme successo nel 2005 e 2006. Evidentemente manca la capacità progettuale di investire su un progetto di spessore con prospettive importanti per la nostra comunità, basti pensare al richiamo turistico con una certa ricaduta economica per albergatori, ristoratori, commercianti e così via. Quali le difficoltà che non hanno consentito e non consentano tuttora la realizzazione dell’evento dopo le due edizioni del 2005 e 2006? Le maggiori difficoltà per la realizzazione di una terza edizione della Parata dei Briganti, hanno riguardato la mancanza di contributi sufficienti per organizzare ed allestire la complessa ricostruzione storica nell’antico centro del paese. Infatti, dopo vari tentativi negli anni scorsi da parte dell’Associazione “ Skené e del suo presidente Mauro Corona ( richieste ufficiali all’Amministrazione comunale di Rionero e al Gal del Vulture Alto Bradano) non si è riusciti ad avere contributi adeguati per proporre la manifestazione ad un livello qualitativamente valido. Per il futuro si potrà ripetere la Parata dei Briganti a Rionero, potendo essa rappresentare un ottimo volano per il turismo della città. Se sì, chi deve anticipare i fondi per organizzare una manifestazione così complessa e costosa, dal momento che gli Enti pubblici, a quanto pare, possono erogare i contributi solo a manifestazioni avvenute ? Per il futuro non mancano di certo la voglia e l’entusiasmo di realizzare la terza edizione della Parata dei Briganti, a partire dalla formazione di un Comitato ad hoc, con la scelta di capi settori addetti allo sviluppo, all’allestimento del progetto ed al reperimento di contributi tramite iniziative di vario genere - sponsorizzazioni, lotteria ecc . E’ ovvio che il contributo maggiore deve venire oltre che dal Comune di Rionero, soprattutto dagli Enti Regionali e Provinciali (cose peraltro che altri Comuni, che si sanno attivare, riescono ad attenere) con l’obiettivo di far rientrare la Parata dei Briganti di Rionero nei “grandi eventi” della nostra regione. Non so se è una questione prettamente politica o di altra natura, sta di fatto che per il momento la questione è immobile e non s’intravedono spiragli positivi.

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