CSAIL: CAMBIO DI PASSO PER RINASCITA AREE INTERNE


Per chi come noi del Csail (Comitato sviluppo aree interne lucane) ha da sempre perseguito l’obiettivo della pari dignità di condizioni di vita delle popolazioni delle aree più svantaggiate rispetto a quelle delle altre aree della Basilicata e del Paese, sapere che sono 680 i milioni stanziati da governo e regioni per rilanciare le aree interne dell'Italia dovrebbe essere un’occasione di festa.

Usiamo il condizionale perché le risorse impiegate negli ultimi trent’anni, sia pure con il contagocce rispetto alle previsioni di spesa, non hanno dato alcuno dei risultati auspicati e soprattutto non sono riuscite a bloccare il fenomeno dell’emigrazione in particolare giovanile. E’ quanto dichiara in una nota il presidente del Csail Filippo Massaro. Ben venga dunque il cambio di passo indicato oggi dal sottosegretario De Vincenti, attraverso l’annuncio di risorse - 180 milioni stanziati, di cui 90 milioni nella legge di Stabilita' del 2014 e altri 90 in quella del 2015, a cui si aggiungono circa 500 milioni delle regioni attraverso anche i fondi europei - che, per fortuna lo stesso esponente di Governo ammette, "da sole non bastano perchè servono infatti una strategia e un metodo nuovi". Per il Csail ci sono due “operazioni” prioritarie da attuare: garantire qualità della vita e dei servizi ai residenti di Marsicovetere-paese come di Guardia Perticara, paesi simbolo di aree che nonostante il petrolio, registrano un’emergenza sociale; puntare su agricoltura, turismo, beni culturali ed ambientali, artigianato per l’occupazione. In attesa di dispiegare la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 da destinare alle nostre aree interne è possibile – spiega Massaro - avviare progetti sperimentali intorno alle risorse naturali che da noi valgono più di quelle energetiche. SE si imboccherà questa strada, quella che abbiamo battezzato “oltre il petrolio”, sarà possibile sarà possibile compiere il passaggio tra semplice convegnistica e programmi di carta da una parte e opportunità di sviluppo e lavoro dall’altra ridando fiducia a quanti non hanno alcuna intenzione di andare via da paesi che sono autentici scrigni di bellezze e prodotti tipici e di qualità che tutti in Europa ci invidiano al punto da tentare di imitarli. Per fare tutto questo vorremmo suggerire – conclude Massaro - sommessamente, al Presidente Lacorazza non è sufficiente proporre modifiche nello Statuto della Regione per assicurare più protagonismo sciocco e stucchevole alle rappresentanze istituzionali delle aree interne. In proposito non si ripeta l’errore di replicare, con un nome diverso, le Aree Programma che succedute alle Comunità Montane che hanno vergognosamente solo dissipato altri fondi pubblici. 

Filippo Massaro, Csail

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