“L’approvazione
al Senato della legge sull’agricoltura sociale è un’ ulteriore opportunità, all’interno
della multifunzionalità agricola, ovvero la capacità del settore primario di
produrre non solo beni, ma anche servizi per la collettività”. E’ il commento
della Cia Basilicata che in una nota precisa: “Una occasione che si offre al
settore pubblico per una migliore organizzazione della spesa pubblica, per
coprire con adeguati servizi le zone rurali, per riportare in un ambiente
caratterizzato dai valori del mondo agricolo i bambini e i soggetti deboli
della società”.
Nello
specifico, l’accoglienza degli anziani e dei disabili, la formazione dei
bambini, gli agriasili, ma anche l’inserimento ed il reinserimento di diversi
soggetti nel mondo del lavoro sono le potenzialità dell’agricoltura sociale. In questo ambito rientrano le attività che prevedono:
·
l'inserimento socio-lavorativo di
lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e
minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;
· prestazioni e attività sociali e di
servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e
immateriali dell’agricoltura;
· prestazioni e servizi terapeutici anche
attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante;
· iniziative di educazione ambientale e
alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso
l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche;
- le Regioni, nell'ambito dei Piani di sviluppo rurale, quindi anche la
Basilicata, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità
delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione
integrata territoriale e allo sviluppo dell'agricoltura sociale;
- le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere
possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare
di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di
agricoltura sociale;
- i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti
provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche;
- gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo
sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure
di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli;
- gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo
gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili
confiscati alla criminalità organizzata;
- viene istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con
decreto del Mipaaf. È chiamato a definire le linee guida in materia di
agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata
al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche
rurali e comunicazione.
L’azienda
agrisociale, in sostanza, può essere un centro di servizi sociali, ma anche di
aggregazione nelle aree rurali, declinando tale assunto nelle più svariate
iniziative.
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