POTENZA: CONFCOMMERCIO, LE PROPOSTE PER PREVENIRE DIFFUSIONE ALCOOL TRA I GIOVANI


Se il problema della diffusione dell’alcol tra i giovani della città fosse solo riconducibile al “pranzo dei portatori” sarebbe facile risolverlo. La questione è invece più complessa e richiede uno sforzo di tutti. Noi commercianti, specie del centro storico, siamo disponibili a fare la nostra parte. Ma tutti gli attori in campo devono fare la loro. E’ il commento di Rocco Furone delegato cittadino di Confcommercio Potenza all’incontro promosso ieri al Teatro Stabile dall’Anfi.


Furone coglie l’occasione per presentare una serie di proposte: una notte bianca dedicata a questo tema con punti-gazebo informativi e con la riapertura delle scuole ciclo di incontri; nel Centro storico dove si registra il sabato il fenomeno più allarmante, creare un punto fisso commercianti-volontari per informazione ed assistenza ai giovanissimi; il progetto di un centro storico del capoluogo luogo di ritrovo giovanile da riempire di attività culturali e ricreative in una città che sta vivendo la fase storica peggiore per le attività sportive destinate a scomparire con squadre cittadine che non parteciperanno a campionati nazionali e importanti per difficoltà finanziarie e per i costi alti delle palestre comunali; il contenitore di Palazzo D’Errico da poco restaurato può diventare luogo di cultura ed arte per i giovani e non solo; serate d’estate di intrattenimento musicale con una parte dedicata alla campagna “bevi responsabile”.
Il delegato di Confcommercio cita alcuni dati di un’indagine svolta  da FIPE-CONFCOMMERCIO: l’8,3% tutti i giorni è al bar-pub; il 50% 2-3 volte a settimana; il 16,7% una volta a settimana;  il 16,7% una volta al mese; solo l’8,3% non ci va mai. I pubblici esercizi rappresentano sempre più un luogo di incontro e di aggregazione per i giovani tra i 18 ed i 25 anni (46,6%) e per gli ultra sessantenni (38,9%), mentre per gli altri resta soprattutto un luogo in cui consumare. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (46,7%) anche se in flessione rispetto al 2010, mentre meno abituale e in leggera flessione è risultato il consumo di aperitivi (13,9%). I consumatori più assidui sono il pubblico di sesso maschile: tra questi infatti il 31,6% ha dichiarato di essere entrato in un bar tutti i giorni e il 25,4% almeno 2-3 volte a settimana. Tra il pubblico femminile, invece, ben il 30,5% ha affermato di non essere entrata in un bar (era il 25,9% nell’indagine del 2010).
Ma – aggiunge - il bar e il pub non sono più semplicemente luoghi di consumo, ma punti di incontro per trascorrere un tempo di qualità. Il rapporto “Il Bar del futuro”, promosso da Fipe e Confcommercio, punta a delineare i nuovi consumi, le nuove tecnologie, le nuove competenze e le nuove tendenze. Il bar è un presidio sociale che scandisce i tempi della giornata dei centri abitati e dei suoi abitanti in un rito collettivo
Per questo è importante tutelarne e valorizzarne il ruolo, così come è importante, in generale, scongiurare il fenomeno della “desertificazione commerciale” che ha colpito molti centri storici e piccoli borghi, e che è l’'anticamera del degrado urbano e sociale. 
L’operazione di controllo sull’abuso di alcol specie nei fine settimana, nei luoghi della tradizionale “movida giovanile”  - dice Furone - stimola gli esercenti di pub, bar, locali in genere di somministrazione di alcolici a rafforzare, specie d’estate, l’attività di informazione e sensibilizzazione che  è la migliore prevenzione. Preoccupano i dati diffusi dal ministero della Salute, che testimoniano il dilagare del consumo di alcol tra le giovani generazioni e che vedono la Basilicata ai primi posti. Più che la birra sono piuttosto dall’assunzione di liquori e cocktail ed è legato a doppio filo a mode pericolose come il “binge drinking”. Serve un’adeguata informazione per educare, in particolare i giovani, a un bere sano. Inoltre a Potenza bisogna intensificare ogni sforzo per non far scomparire attività sportive che sono la più valida alternativa alla diffusione dell’alcol. Negli anni passati – ricorda il delegato Confcommercio – sono stati i  commercianti a finanziare squadre di volley, basket e calcio. Sotto i colpi della crisi da soli non ce la fanno più.
Tra le idee e i progetti il coinvolgimento delle radio che parlano il linguaggio dei ragazzi e possono aiutare nella campagna di informazione “bevi responsabile”. Di qui il decalogo diffuso da FIPE-CONFCOMMERCIO “10 cose da tenere a mente”:
·         1. Bere senza avere il controllo; bere nel momento o nel luogo inappropriati; bere per motivazioni sbagliate, significa bere in ma­niera non responsabile.
·         2. L’abuso o l’uso scorretto di bevande alcoliche può rappresentare un rischio per te e per gli altri.
·         3. Bere alcol può avere delle conseguenze sul tuo organismo.
·         4. La dose moderata di alcol per un uomo è pari a 2-3 unità alcoliche al giorno e a 1-2 unità alcoliche per una donna.
·         5. Le bevande alcoliche sono per gli adulti. Bambini e adolescenti non devono bere.
·         6. Bere in gravidanza può far male alla salute del tuo bambino. Se aspetti un bambino l’alcol può attendere.
·         7. Se devi guidare, non bere. E, se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. Evita un rischio inutile, per te e per gli altri.
·         8. Se fai un lavoro pericoloso o che richiede la massima attenzione, meglio non bere.
·         9. Assumi farmaci? Alcuni non sono compatibili con il consumo di alcol. Consulta il tuo medico prima di bere.
  • 10. Bere in maniera moderata e consapevole è un piacere, compatibile con uno stile di vita sano.

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