LA REGIONE BASILICATA DELIBERA CONTRO LA D 79 UN ANNO E MEZZO DOPO LA PUBBLICAZIONE DELL’ISTANZA

Con comunicato stampa pubblicato sui quotidiani e sul suo sito Web la Regione Basilicata, in riferimento alle dichiarazioni del movimento Mediterraneo No Triv ha precisato di aver espresso già a dicembre scorso una posizione netta e contraria alla ricerca di petrolio nel mar Jonio con delibera di giunta n. 1494/2014 attraverso la quale il governo regionale ha espresso parere contrario all’istanza d 79 F. R della Enel Longanesi di cercare petrolio con air-guns nel mar ionio,
 
La Regione Basilicata dichiara anche che non corrispondono al vero le affermazioni di una Basilicata “assente ingiustificata” nel procedimento di rilascio autorizzativo per l’esplorazione del fondale marino per la coltivazione di idrocarburi. Peccato però che la Regione Basilicata non chiarisce al lettore che la società Enel Longanesi ha presentato l’istanza già in data 21 marzo 2013 inviando formale nota e tutta la documentazione alle tre regioni interessate: Puglia, Basilicata e Calabria e che solo dopo un anno e mezzo arriva la delibera della Regione Basilicata. Si potrebbe dire “meglio tardi che mai”? Purtroppo non funziona così nei procedimenti amministrativi. In effetti, da quando regioni, provincie e regioni ricevono i documenti della società petrolifera, da quel momento decorrono i 60 giorni per inviare, al Ministero dell’Ambiente, le osservazioni contro il progetto di ricerca di idrocarburi con il sistema dell’air-guns. In effetti, la regione Calabria è stata piuttosto sollecita ed ha inviato già il 22 ottobre 2013 la propria delibera contro il progetto, così come tutti i comitati, le associazioni ambientaliste e, tra queste, proprio Mediterraneo no triv, e i numerosi comuni della fascia ionica lucana. In data 20.12.2013, la Commissione Tecnica di verifica della compatibilità ambientale, nominata dal Ministero dell’Ambiente, esprime il suo parere. La delibera della Regione Basilicata lascia passare mesi e mesi, e delibera solo il 4 dicembre 2014, quindi dopo un anno dalla redazione del parere della Commissione tecnica nominata dal Ministero per valutare la compatibilità ambientale del progetto. La delibera della Regione Basilicata è stata quindi emessa a giochi già conclusi, e il ritardo è stato considerato irrimediabile dal Ministero dell’Ambiente? Un dato di fatto è che nel provvedimento non si fa menzione alcuna alla delibera della regione Basilicata. Eppure, nonostante tutto, la regione Basilicata bacchetta Mediterraneo No triv e dichiara di non essere assente ingiustificata. In ordine alla contestazione fatta da Mediterraneo no triv in merito alla mancata impugnazione del decreto Sblocca Italia e che accelera l’iter dei procedimenti amministrativi per l’estrazione di petrolio, nulla dichiara la Regione Basilicata. Per Mediterraneo no triv, delibere tardive e mancate impugnazioni non sono strumenti efficaci per tutelare il nostro mare, le nostre economie locali e anche la salute dei cittadini lucani. 

MEDITERRANEO NO TRIV

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