CONFESERCENTI: IN PROVINCIA PZ OGNI GIORNO 3,6 NEGOZI ABBASSANO LA SARACINESCA


Ogni giorno 3,6 attività commerciali della provincia di Potenza abbassano la saracinesca. Tra le chiusure, ogni giorno 2,3 sono esercizi di vendita al dettaglio. Nel solo primo trimestre dell’anno sono state 327 le pmi-ditte individuali e familiari del commercio cancellate alla Cciaa di Potenza di cui 209 del commercio al dettaglio. Da questi dati la Confesercenti di Potenza rilancia l’SOS “Meno tasse”.

La ripresa economica – afferma Prospero Cassino, presidente Confesercenti Potenza - è una "chimera" per otto piccole e medie imprese su dieci come emerge da un sondaggio che abbiamo diffuso oggi in occasione dell'assemblea annuale che si svolge a Genova. L'82% degli imprenditori, a giugno, dichiara di non aver intercettato l'inversione di tendenza. Più di uno su due, il 51%, non rileva miglioramenti rispetto al 2014, mentre il 31% sostiene di avere subito un nuovo calo. Solo il 17% delle imprese vede segnali di miglioramento. Il perdurare dello stato di difficoltà si ripercuote sulla capacità di investimento delle imprese: solo il 18% ha dichiarato di aver assunto a tempo indeterminato nuovo personale, e la metà ha potuto farlo solo grazie ai nuovi sgravi contributivi. Ma l'80% segnala di non avere ancora l'esigenza o la forza per prendere nuovo personale. Servirebbe – commenta Cassino - una rimodulazione, in direzione del rafforzamento, degli sgravi per massimizzarne gli effetti in questo periodo ancora difficile. Un'esigenza che emerge dalla richiesta di ridurre subito il costo del lavoro, avanzata da 3 imprese su 10. La sofferenza delle imprese appare legata soprattutto all'eccessivo prelievo fiscale. Il fisco appare essere di gran lunga la maggiore preoccupazione delle imprese. Una riforma del sistema che porti alla riduzione del carico fiscale è il desiderio più gettonato: tre imprenditori su quattro (il 75% degli intervistati) ritengono prioritario che il governo vari una riforma del fisco che alleggerisca il peso delle tasse. Ma è forte anche la richiesta di un intervento urgente per la semplificazione: il 42% vorrebbe snellire la burocrazia, mentre un 18% di imprese chiede interventi per una giustizia più celere. A pesare sulla maggior parte dei nuclei, in particolare - rileva l'indagine presentata in occasione dell'assemblea 2015 di Confesercenti -, il deterioramento delle condizioni finanziarie e il clima di incertezza che caratterizza il lavoro. Sul fronte del reddito mensile, in particolare, più della metà degli italiani (il 61%) segnala una situazione difficile: di questi, un 47% afferma di riuscire appena a coprire le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi e per il 14% il reddito non basta nemmeno per le necessità indispensabili della propria famiglia. Per il presidente di Confesercenti Potenza la “parola d’ordine è valorizzare il commercio di prossimità: ritrovare il senso antico della polis, che connota alle radici la città europea come luogo di scambi commerciali, culturali, umani in cui si riconosce l’anima di una comunità e nello stesso tempo guardare al presente e al futuro supportando le piccole imprese nell’accesso all’innovazione, alle nuove tecnologie, all’e-commerce. Per contrastare il fenomeno di moria delle piccole imprese commerciali, il “rimedio” si chiama Centro commerciale naturale, un’aggregazione di negozi della stessa via o quartiere, uniti in consorzio, per promuovere le attività commerciali nel cuore della città, una occasione per rilanciare le zone a media-alta densità commerciale ed artigianale come i centri storici dei più piccoli comuni". “L'idea dei 'centri commerciali naturali' risponde alla necessità di creare uno strumento per innescare processi virtuosi, pubblici e privati, tali da trasformare destini che sembrerebbero, irreversibilmente, volti a decretare la 'morte' lenta del tessuto urbano che – sottolinea Cassino - ha caratterizzato e continua a caratterizzare i nostri territori. I 'centri commerciali naturali', nella nostra visione, sono infatti il progetto capace di favorire una trasformazione progressiva, in grado di coniugare marketing urbano, proprio delle Amministrazioni Locali, con il marketing imprenditoriale promosso dai privati, costruendo, su questa base, azioni di marketing territoriale quali sintesi utile e proficua di una rinnovata convergenza tra attori pubblici e privati. E' una proposta importante per tutti i comuni, piccoli e grandi, e non solo per il centro storico. Il commercio, in particolare quello di vicinato, ha un valore straordinario, economico e sociale: crea relazione, aumenta il senso di sicurezza e promuove il turismo”.

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