Il Vescovo, padre Gianfranco Todisco ha incontrato amministratori, operatori scolastici, sociali, sindacali e giornalisti


MELFI 9 FEBBRAIO 2015. “ IL FUTURO DELLA NOSTRA REGIONE NON E’ L’INDUSTRIA, MA IL TURISMO, L’ARTIGIANATO E L’AGRICOLTURA TRE SETTORI CHE RICEVONO POCA ATTENZIONE DAI NOSTRI AMMINISTRATORI”

Nonostante la neve ed il ghiaccio che stazionava soprattutto in piazza Duomo, lo scorso 9 febbraio, nella sala degli stemmi del vescovado, si è tenuto il tradizione appuntamento tra il Vescovo della Diocesi, padre Gianfranco Todisco con amministratori, giornalisti ed operatori scolastici, sindacali, culturali e sociali. 

A portare i saluti, alla presenza del Sindaco di Melfi, Livio Valvano, insieme all’intera giunta comunale, del consigliere regionale F.Pietrantuono, Tonio Galotta, Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali - Diocesi di Melfi. Incaricato Commissione regionale Comunicazioni Sociali CEB. Il Vescovo, padre Gianfranco ha lanciato chiari messaggi sulle varie questioni sociali, menzionando più volte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e Papa Francesco: “ c’è in ogni persona il desiderio di una vita piena, che sospinge verso la comunione con gli altri. Purtroppo la diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo, ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità. 
 
Ma nulla di quanto umano può risultarci estraneo, non si può restare indifferenti di fronte alle sofferenze, le difficoltà, i drammi di tanta gente che non può essere abbandonata a se stessa. L’ha ricordato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso d’insediamento il 3 febbraio scorso: “l’impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze”. I volontari della Caritas diocesana conoscono molto bene i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà, il volto triste e a volte disperato dei genitori che non sanno come arrivare a fine mese, il volto dei giovani immigrati che sono scappati dalla loro terra in guerra e sono arrivati anche da noi in cerca di un futuro migliore per sé e i loro familiari rimasti a casa. Senza la generosa e, in non pochi casi, eroica collaborazione di tanti volontari, non avremmo potuto far giungere a tanti fratelli e sorelle il segno della nostra solidarietà. Passo la parola al Direttore della Caritas Diocesana, dott. Peppino Grieco, perché illustri più dettagliatamente l’attività della Caritas, segno di consolazione e di speranza per tanta gente”.
 

Il dott. Grieco con l’aiuto di diapositive ha tracciato un bilancio dell’attività della Caritas Diocesana: “ In Basilicata ci sono 17 mila migranti, la provenienza più elevata è rappresentata dai Rumeni presenti in 1400, perché si spostano con tutta la famiglia. Nei paesi della nostra Diocesi, di cui 3298 nei paesi della nostra Diocesi. Lavello è il Comune col più alto tasso di migranti, ben 576. Una curiosità, a Forenza vivono ben 55 provenienti dall’India, spinti dalla forte vocazione agricola. Il Comune con solo 4 migranti è Rapone. I servizi offerti dalla Caritas sono:ascolto, momenti aggregativi, corsi di lingua italiana. Nel 2014 si sono rivolti a noi, circa 600 migranti. I bisogni più urgenti: reddito insufficiente, problemi familiari e di salute, accattonaggio ed usura, per quest’ultima piaga, ci serviamo del braccio operativo del Cestrim di don Marcello Cozzi. Interventi: abbiamo soddisfatto la richiesta, con alimenti ed indumenti, di circa 1000 migranti. 
 
I problemi: abbandono scolastico e prostituzione. Progetti in cantiere: “Arcobaleno”  “Centro Famiglia” per il recupero sociale dei minori e dei disabili. Contributi erogati: 89 mila euro, quasi tutti provenienti dall’8x1000. Mi piace chiudere l’intervento con una citazione di Bacone: “se un uomo è gentile con uno straniero, mostra di essere cittadino del mondo, ed il cuor suo non è un’isola staccata, ma un Continente che le unisce”. Le conclusioni affidate al Vescovo:” il cuore dell’uomo si è ammalato. È preoccupante il numero dei casi di corruzione che ogni giorno viene alla luce nel stro Paese e nella nostra regione. Questo succede quando al centro di un sistema economico c’è il dio denaro, gli interessi personali e si calpestano i diritti fondamentali della persona. Che possiamo fare? Papa Francesco ha ricordato: “ dobbiamo convincerci che la carità è il principio non solo delle micro-relazioni:rapporti amicali,familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macrorelazioni:rapporti sociali, economici, politici” Sono necessari leggi giuste, incentrate sulla persona umana”. È triste constatare che una regione come la nostra, anche se piccola, ricca di risorse umane e naturali, s’impoverisce sempre di più, al punto che la disoccupazione giovanile è giunta al 60%, a differenza della media nazionale del 43%. Il futuro della nostra regione non è l’industria, ma il turismo, la ripresa dell’artigianato, da tempo in stato di coma,l’incremento dell’agricoltura. Tre settori che ricevono poca attenzione dai nostri amministratori. Il petrolio non è la soluzione per la nostra regione. 
 
Negli ultimi tempi è bastato che calasse il prezzo mondiale del greggio per ridimensionare tanti progetti e tante illusioni di sviluppo. Gli amministratori della cosa pubblica devono ricordare che essi non sono solamente espressione d’interessi particolari, ma rappresentanti dell’intero popolo, e non solo di chi li ha votati. A voi, cari giornalisti, vi invito a non diffondere solo notizie, ma soprattutto a rendere testimonianza alla verità. Nel vostro lavoro abbiate sempre davanti agli occhi, ma anche nel cuore, l’icona del buon samaritano, che fascia le ferite dell’uomo percosso, versandovi sopra olio e vino, perché la comunione, come ha ricordato Papa Francesco: “sia per tutti olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria”. Auguriamoci, come auspica il presidente della Repubblica che: “ negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi, i volti preoccupati degli anziani e di chi soffre”, e mi permetto di aggiungere anche il volto dei giovani, che non vogliono elemosinare, ma essere aiutati a cercarsi e/o inventarsi un lavoro, per diventare protagonisti del loro futuro, costruttori di una nuova generazione di cristiani e di cittadini che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace”. Tra gli interventi, quello del Sindaco di Melfi ( “a Melfi ogni anno arrivano nuovi cittadini, il 90% costituito da immigrati. Mi auguro che la rete comune da tessere tra istituzione,Caritas e Operatori Sociali, serva ad alleviare i loro problemi”. Filomena Guidi, dirigente scolastico “Nitti-Berardi”: “ la nostra scuola da tempo accoglie migranti, pienamente inseriti, attraverso attività di gruppo e sportive”.  


Lorenzo Zolfo 

Commenti