SeL su piano Fiat


La notizia delle assunzioni alla Fiat Sata di Melfi non può che essere un fatto positivo per una regione martoriata dalla crisi. E siccome la crisi è una questione seria, che non può essere affrontata con la propaganda, occorrerebbe auspicarsi che le attuali assunzioni (che, per esplicita ammissione dello stesso Marchionne, sono temporanee) abbiano un carattere stabile e possano realmente essere un fattore che inneschi meccanismi di controtendenza. 

Un giudizio su tale possibilità, allo stato, non può che essere dato in relazione al progetto industriale e al mercato che avranno i modelli che si produrranno.
Oggi si registrano toni trionfalistici che alimentano una aspettativa in migliaia di giovani disoccupati e inoccupati, nonché nelle migliaia di lavoratori che in questi anni hanno perso il lavoro. Sulla stampa si può notare anche una qualche preoccupazione per possibili usi clientelari nelle assunzioni.

Conosciamo pratiche e costumi della nostra terra e non saranno moniti e richiami indistinti a garantirsi da porcherie e nefandezze. Mille posti di lavoro precario verranno promessi almeno a 20 mila famiglie.

Anche tre mesi di lavoro, nel disastro generale, possono essere considerati 'un'oasi di salvezza', e la pratica della clientela sistematica è in grado di produrre una devastazione sociale per come la crisi morde i fianchi della nostra terra e delle famiglie. Guai a giocare con il fuoco in un momento come questo. A coloro i quali tessono lodi della rinascita dello stabilimento chiediamo quali siano, al netto delle esigenze organizzative e produttive dell'azienda, i criteri che sono preordinati alle assunzioni. Si premieranno ancora i furbi o gli amici degli amici? O sono stati avanzati criteri, proposte, metodologie per individuare le priorità e elementi oggettivi? La giusta e opportuna solidarietà verso gli altri stabilimenti (Cassino e Termini Imerese) quanto inciderà sulle assunzioni complessive? Sono previsti criteri di mobilità orizzontale? La durata della disoccupazione, i carichi di famiglia, il reddito complessivo del nucleo familiare concorrono nella selezione delle priorità? Coloro che sono transitati in Fiat e nell'indotto in questi anni (migliaia) e che hanno ricevuto una formazione, anche con fondi pubblici, verranno contemplati nelle assunzioni? E in che misura?

La situazione è drammatica e bisogna ricordare che esiste una vastissima platea di lavoratori in mobilità per cessazione dell'attività aziendale o assistiti dagli ammortizzatori in deroga. Sono migliaia. Quali proposte sono state avanzate per garantire a tali lavoratori di nutrire una aspettativa alla ricollocazione che premi meccanismi di trasparenza?

La propaganda non serve. Occorre essere drammaticamente seri. Solo così, anche chi pensa di trarre vantaggio da questo possibile rilancio (che ci auguriamo, e che speriamo possa essere anche stabile e duraturo) non correrà il rischio di alimentare una guerra tra poveri e una tensione sociale vera e propria.

Maria MURANTE
Coordinatrice regionale SeL Basilicata

Mario BASILIO
Coordinatore provinciale SeL Potenza

Eligio IANNUZZIELLO
Coordinatore provinciale SeL Matera

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