Concluse le rappresentazioni dei Presepi Viventi a Rionero

 

L’Epifania tutte le feste porta via Concluse le rappresentazioni dei Presepi Viventi a Rionero Particolarmente ammirati quelli della parrocchia San Marco e della Pro Loco  

 
Nel solco delle tradizioni di religiosità popolare più sentite fra le iniziative natalizie lucane, oltre i vari concerti presepi artistici, anche quest’anno hanno avuto una particolare preminenza i “Presepi Viventi”. Alcuni di essi, addirittura, come a Matera e Tursi, hanno richiamato tanti visitatori da rappresentare dei veri e propri “eventi turistici”. Sembra quasi una gara fra i vari paesi del Vulture, organizzare presepi viventi, forse più come richiamo turistico che come sentire e profondo sentimento religioso. Anche questo è il segno dei tempi. Particolare interesse e forte richiamo ha avuto il Presepe Vivente organizzato, nei giorni 27 e 28 dicembre scorsi, dalla parrocchia” San Marco Evangelista”, giunta alla X edizione. Infatti, nata nel 2004, la manifestazione coinvolgeva allora solo una quindicina di giovani dell’Azione cattolica parrocchiale, nel corso degli anni si è sempre andata arricchendo sia nei personaggi sia nell’accuratezza dei costumi dei vari protagonisti. Negli ultimi anni si è voluto dare un’altra impronta all’iniziativa e, collegandosi a quanto sta avvenendo per il cammino dell’iniziazione cristiana dei bambini si è voluto coinvolgere le loro famiglie, aggiungendo così il risultato di circa 100 figuranti. ”Il lavoro degli ultimi anni - si legge in un comunicato degli organizzatori – è stato quello di rendere la manifestazione una vera e propria “festa della famiglia” coinvolgendo principalmente le famiglie della parrocchia. Essa, non a caso, cade nei giorni in cui la Chiesa celebra la Sacra Famiglia”. Assai impegnativa, quindi, la preparazione della complessa manifestazione, soprattutto per quanto riguarda l’accuratezza dei costumi d’epoca dei vari personaggi e poi la parte recitativa e l’allestimento dell’ambientazione dei vari percorsi. Si è partiti dalla scena dell’annunciazione (“ Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”), seguita dalla visita di Maria a S. Elisabetta sua cugina. Poi i visitatori sono passati alla scena della nascita di Giovanni Battista e poi al presidio romano e alla sfarzosa corte di Erode con danzatrici orientali ed infine alla grotta della Natività. Lungo il percorso molto ammirata dai tanti visitatori per niente scoraggiati dalla rigida temperatura, la rappresentazione dei vari mestieri ove dei bravi figuranti, maschi, femmine e bambini, hanno ottimamente interpretato la loro parte (la preparazione della pasta fatta in casa fra cui orecchiette, fusilli ecc.), la ricamatrice, l’arrotino, il calzolaio, il mercante ecc. Molto affollato lo spazio delle brave preparatrici di dolci natalizi (focaccine, “pettole”, ecc.). Naturalmente, il luogo più visitato e ammirato è stato la grotta della Natività dove, fra due ali di angeli biancovestiti (Giuseppe Scibelli, Tatiana Romaniello, Antonella Terminio. Emanuela e Gabriele Valentini, Livia Montano), Maria e Giuseppe cullavano il Bambinello Gesù. La Madonna, San Giuseppe e il piccolo Gesù erano degnamente impersonati dai giovani coniugi Mariella Valerio e Massimo Valentini con il loro figlio neonato Alessandro. L’arrivo dei Magi (Antonio Di Biase, Antonio Volonnino e Francesco D’Angola), che hanno donato al Bambino Gesù, oro, incenso e mirra, hanno reso più suggestivo la scena della Natività. Insomma si è trattato di uno sforzo organizzativo notevole che ha impegnato per molti giorni lo staff, da Davide Endimione (ideatore e coordinatore), a Lidia. Faruolo, Giovanni Blasucci, Giulia Giuratrabocchetti, Teresa Grieco, Rosa e Adriana Tomasulo, Maria Paolino, Teresa Placido per l’assemblaggio costumi e la sartoria. Ottima la scenografia curata da Michele Solazzo, Donato Grieco, Giovanni Piarulli, Francesco Endimione, Pasquale Lamorte, Giuseppe Scibelli, Michele Mosca, Donato Lamorte. La coreografia e le danzatrici sono state curate da Irene Altieri; le acconciature da Antonia Santoro, il trucco da Tatiana Romaniello e Rossella Cardillicchio. Preziosa anche la collaborazione di Giustino Setteducati, Nunzia Lamorte, Giovanni Libutti, Incoronata Labella, Filomena Consiglio, Nunzio Endimione, Donato Larotonda. Grande successo ha riscontrato a Matera, dove migliaia di turisti (si parla di circa 50 mila visitatori) hanno affollato il Presepe allestito e apprezzato i vestiti indossati dai figuranti della Pro Loco di Rionero. Per questa 5^ edizione del “ Presepe più grande del mondo” (quasi cinque chilometri di percorso nei Sassi, otre 400 figuranti), la Pro Loco di Rionero, che vi ha partecipato per la seconda volta, come la Pro Loco di Barile, ha fatto rivivere i momenti più importanti del Presepe vivente naterano con la rappresentazione dell’Annunciazione, della Visitazione, della Strage degli innocenti e, soprattutto, della Natività con Maria (Lucia Tartarisco) e Giuseppe (Michele Biagio Di Lonardo). Molto accurati e raffinati i costumi del Settecento napoletano indossati dai 60 personaggi della Pro Loco di Rionero. Alcuni costumi sono stati prestati anche alla Pro Loco di Barile che con i suoi bravi personaggi ha ben figurato pure a Matera. Un successo più che meritato, dunque, per la Pro Loco di Rionero che premia il grande impegno e il notevole spirito di sacrificio degli organizzatori, ad incominciare dal coordinatore e costumista Cristian Strazza e il suo staff. Il tutto ha grandemente consolidato l’immagine di un’organizzazione capace di grandi cose e che molto può dare ancora nel futuro. Infatti, lo straordinario evento materano è stato ripreso da numerosi mezzi d’informazione, sia di carta stampata sia televisivi, regionali e nazionali. Il sei gennaio scorso La Pro Loco rionerese ha riportato il grandissimo evento del Presepe Vivente anche nella propria città. Come da tradizione la Pro-Loco di Rionero in Vulture, grazie all’appoggio dell’Ass. Arcadia e al sostegno del Comune di Rionero in Vulture, ha promosso anche quest’anno il “Presepe Vivente”, rappresentazione della natività di Gesù Cristo che si è tenuto il 6 gennaio 2014 nel Palazzo Fortunato. Fulcro della rappresentazione: la Cavalcata dei Magi. I Magi preceduti da pastori zampognari hanno offerto i loro doni al Bambinello del singolare presepe dalla chiesa santuario “Mater Misericordiae”, presso la stazione ferroviaria, la Natività collocata in un bastimento a simboleggiare il dramma immane dell’emigrazione. “ Anche la sacra Famiglia di Nazareth è stata emigrante”, ha spiegato il giovane parroco don Rocco Di Pierro, ideatore di tale presepe. Poi i Magi, con le loro cavalcature, sempre accompagnati dagli zampognari, si sono diretti al Palazzo del meridionalista rionerese, dove è stata allestita la Grotta della Natività. Qui sono state riproposte le scene recitate dell’Annunciazione e la Visitazione, non tenutesi il 26 Dicembre scorso a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Il più longevo Presepe Vivente cittadino si è presentato suggestivo per l’ambientazione, magico per le scene, reale per il coinvolgimento fattivo della cittadinanza; unico il filo conduttore: rievocare la Natività e riflettere, al tempo stesso, sui problemi reali della vita. 
  
Michele Traficante

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