500 nuovi posti di lavoro a Melfi


Millecinquecento posti di lavoro nei prossimi tre mesi. Fca potenzia lo stabilimento di Melfi dove, con un investimento di oltre un miliardo, vengono prodotte Jeep Renegade e Fiat 500 X. Inoltre, il gruppo annuncia ai sindacati la chiusura della Cigs, con il rientro immediato di tutti i 5.418 dipendenti dello stabilimento Sata. «Le nuove assunzioni rappresentano un passo importante e un segnale positivo per il Paese», dice da Detroit l’ad Sergio Marchionne, che sottolinea che Melfi «diventerà il più grande stabilimento di vetture in Italia. Stiamo assumendo perché ne abbiamo bisogno». Il 2015, dice il manager che conferma i target per il 2014, sarà «l’anno in cui venderemo 5 milioni di auto». Le assunzioni a Melfi sono «una grande buona notizia. Mostrano quanto è stato fatto e il successo di quanto fatto», spiega il presidente di Fca John Elkann.  


Le tutele crescenti  
L’inserimento dei nuovi lavoratori è reso possibile - spiega Fca - dall’andamento «decisamente positivo» dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X. Una volta stabilizzati i volumi produttivi in ragione dell’andamento della domanda e dei risultati negli oltre 100 mercati dove le vetture saranno vendute, alle persone inizialmente inserite con contratto interinale potrà essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, attualmente in via di definitiva approvazione. Lo stesso Marchionne conferma che il Jobs Act può favorire le assunzioni: «Nessuno assume con l’obiettivo di licenziare ma i mercati -spiega - non dipendono da noi» e l’assenza di regole per la «condivisione fa perdere qualsiasi interesse a investitori stranieri» . «Il fatto che ci sia un sistema di regole che aiuta a gestire anche una potenziale contrazione del mercato aiuta moltissimo» aggiunge Marchionne, sottolineando come con il Jobs Act «non siamo più una realtà anomala». 

Le potenzialità dell’impianto  
A queste persone, se ne aggiungeranno altre 350 temporaneamente trasferite dagli stabilimenti di Cassino e Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco. Sarà così possibile saturare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto, dice il gruppo. Il programma prevede che già dalla prossima settimana saranno inseriti circa 300 nuovi lavoratori ai quali si aggiungeranno subito circa cento persone provenienti dallo stabilimento di Cassino. 

(fonte La Stampa)

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