LETTERA APERTA AL GOVERNATORE MARCELLO PITTELLA

Caro Governatore 
Le scrivo perché oggi, nella manifestazione “Mo’ Basta” avrei voluto incontrare il Suo sguardo unito e immerso ai tanti sguardi dei cittadini lucani che sono scesi in corteo per dire basta allo scempio in cui versa la nostra amata Terra: la Basilicata. 


Eppure il Suo sguardo non c’era, ma da qualche parte ci sono le Sue frasi: ”Gli animi sono caldi perché i tempi non sono facili, Vi leggo, vi ascolto”…..allora caro Governatore se solo ci ascoltasse dovrebbe comprendere le nostre ragioni, la nostra rabbia, il nostro voler proteggere la Lucania. Noi amiamo il confronto diretto: oggi Lei non c’era come non c’è mai stato nella nostra Regione. Non ci ha mai dato risposta sul tema del Termodinamico in Palazzo S. Gervasio, sul tema delle acque “agli idrocarburi”, sugli opifici, sulla Fenice... ora sul Petrolio. Forse ha già dimenticato cosa è accaduto in Val D’Agri dove con l’illusione di un lavoro e di prosperità si sono annientate le ricchezze locali, i prodotti, la salute. Si è mai chiesto, caro Governatore, quanti giovani sono andati via per colpa del petrolio? Ma non andati via dalla Basilicata, bensì “morti” proprio come si leggeva su un manifesto oggi: "Cosa vuoi di più dalla morte? Un lucano….uno alla volta". 
Vede, caro Governatore, noi crediamo fermamente che la dignità e la coscienza siano alla base di un sana crescita sociale e individuale. Ma cosa proverebbe Lei se - si spera fortemente MAI - un suo figlio si ammalasse di cancro per colpa altrui? Lei dice di voler affrontare con l’on. Speranza le novità contenute nel Decreto Sblocca Italia: perché non ci rende partecipi di tali novità? Lei che parla tanto di trasparenza, chiarezza, ma noi non vediamo niente di tutto questo.

Non me ne starò chiuso nel “mio palazzo” né è mia intenzione “sfidare” chi manifesta democraticamente le proprie ragioni. Io sarò qui a seguire e ascoltare, come ho sempre fatto, nel rispetto di tutte le voci che si esprimeranno”

Oggi la nostra espressione era forte e chiara: “il petrolio non lo vogliamo”, “il petrolio per noi non è ricchezza ma assoluta povertà: morte”. La Basilicata è una terra ricca di agricoltura, acqua, sole: e allora perché ricerchiamo il guadagno facile racchiuso nella ricerca del petrolio e non promuoviamo il settore agricolo aumentando la filiera di qualità? Era il novembre 2013 quando Lei fu eletto e tra i suoi slogan c’erano queste frasi:” AMBIENTE - NO A NUOVE ESTRAZIONI; RIMODULAZIONE ROYALTIES; - MONITORAGGIO AMBIENTALE; - SALVAGUARDIA SALUTE”. Ora come lucani le chiediamo cosa è accaduto? Vuole rimangiarsi tutto ciò che ha promesso nella sua campagna elettorale? Vuole continuare a plagiare le menti dei vescovi, dei sindaci che in coro hanno deliberato “no a nuove estrazioni?”. Caro Presidente le scrivo perché in fondo so che anche Lei ha una coscienza e che sicuramente è collegata al suo cuore, e se davvero ci tiene alla salute, alla vivibilità della Basilicata punti su altre forme di sviluppo e non sull’aumento delle estrazioni petrolifere. Porti questo messaggio a Renzi da parte dei “quattro comitatini lucani” che oggi in coro hanno detto no allo Sblocca Italia…..l’unico mezzo motore di una sana e giusta rivoluzione!  Impugni il decreto Sblocca Italia! Protegga la nostra Terra!

Silvana BALDANTONI
Resp.le Ambiente
Coord.to Prov.le SeL Potenza

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