Viabilità provinciale 219. Gli automobilisti sul piede di guerra, Roberto Di Napoli: una strada inadatta ad una società moderna"
Dopo il grave incidente automobilistico dello scorso 3
ottobre, sulla strada provinciale n° 219,nel quale un giovane bulgaro di nome
Vladimir, che vive e lavora a Ruvo del Monte, vittima di un solitario testacoda
micidiale sull’asfalto viscido: estratto prontamente dall’auto distrutta dai
primi passanti, è ricoverato al San Carlo di Potenza con trauma cranico e
fratture multiple, gli automobilisti sono sul piede di guerra.
A farsi
portavoce è Roberto Di Napoli di Ruvo del Monte:” La S.P. 219 è una strada micidiale, piena di insidie,
pericolosa, inadatta ad una società moderna. La strada, realizzata dopo il
sisma del 23 novembre 1980 con i fondi della legge 219/1981, avrebbe dovuto
essere la soluzione da secoli invocata per togliere dall'isolamento Comuni come
Ruvo del Monte, Rapone e San Fele, ma nei fatti è diventata un pericolo per la
popolazione. Non passa ormai mese che
non si debba piangere qualche morto o qualche ferito. L’anno scorso, dopo
l’ennesimo grave incidente che ha messo in serio pericolo la vita di un automobilista
di San Fele a causa di un giunto divelto da uno dei tanti camion che la
percorrono quotidianamente, per collegare una cava di argilla lungo il suo
percorso, si è giunti al paradosso, per
evitarne la chiusura, di disseminarne il tracciato di semafori e strettoie. La
misura, proposta dall’allora assessore alla viabilità della Provincia di
Potenza, Valluzzi, era l’unica
alternativa alla chiusura completa della strada, necessaria per sostituire
tutti i giunti sui viadotti ormai obsoleti e pericolosi. Il disagio è durato
tutto l’inverno scorso: per percorrere 14 chilometri di strada si impiegavano mediamente 35 minuti dopo aver
passato 11 semafori e 5 strettoie, per lo più mal segnalate con cartelli posti
a non più di 50 metri dall'ostacolo. Tutto ciò, peraltro, non ha ridotto, se
non favorito addirittura, gli incidenti stradali, anche, in verità, per la
indisciplina degli automobilisti che non rispettavano né i semafori né i limiti
di velocità. Rimossi i semafori e sostituiti i giunti, i problemi restano. Non
è dato ad oggi sapere, a circa venticinque anni dal “colpo di mano” dei Comuni
interessati che ne permise l’apertura, per alcuni anni addirittura “figlia di
nessuno”, se esista o meno un regolare collaudo dell’arteria prima della ultimazione
dei lavori e della consegna. Grosse buche e dossi mettono a repentaglio la vita
degli automobilisti che la percorrono numerosi ogni giorno, unica arteria a
scorrimento veloce che collega l’Irpinia ed i Comuni della Lucania Ofantina al
Vulture Melfese e a Potenza, al CROB di Rionero In Vulture ed a tutti i servizi
ed uffici provinciali e regionali. La segnaletica orizzontale ancora indica le
strettoie obbligatorie per i semafori dell’anno scorso, confondendo gli
automobilisti soprattutto in caso di nebbia o foschia; l’asfalto dalla
costruzione della strada (Fine anni ’80 del ‘900) non è stato mai rifatto, ed è
ormai una tavola vitrea, viscido, senza alcun attrito, una vera e propria
saponetta micidiale; le barriere sui viadotti sono ormai ridotte al minimo o
inesistenti, la vegetazione sempre più fitta sta invadendo la carreggiata. Dei
lavori di manutenzione, evidentemente, non se ne parla proprio; si vive sotto
la costante minaccia della chiusura della strada, agitata come un mattarello
dall’Ente proprietario, la Provincia di Potenza, che da oltre vent’anni non spende un euro
per questa arteria di fondamentale importanza, riversando ogni risorsa su altre
zone del territorio evidentemente meglio rappresentate politicamente. E gli
incidenti fioccano. Venerdì scorso 3 ottobre l’ultimo grave episodio.Ogni altro
commento è superfluo: chi è costretto a percorrere ogni giorno questa
mulattiera chiamata S.P. 219 deve farsi due volte il segno di croce: la mattina
quando esce di casa e la sera, se vi ritorna senza alcun danno”.
l.z.
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