La
Federconsumatori Basilicata ritiene fermamente che per i consumatori la vicenda
del blackout Enel del 2003 possa,
per dirla con una metafora, continuare a lasciarli al buio.
Speriamo di
fare un po’ di luce per orientare la cittadinanza fra richieste di restituzione
di presunti indennizzi (mai incassati) e azzeccagarbugli…
La nota vicenda apparsa sulle
cronache nazionali, coinvolse anche cittadini lucani che, loro malgrado, incapparono
nell’Avv. Caponigri per richiedere il risarcimento dei danni subiti a causa
dell’interruzione di energia elettrica.
I mandati dei cittadini però non
sono servirono solamente per una semplice conciliazione, ma furono utilizzati
per delle cause vere e proprie; la sentenza di primo grado, presso i Giudici di
Pace fu a favore dei cittadini, ma in molti casi gli assegni furono incassati
dall’avvocato stesso, in palese violazione della legge.
Succesivamente L’ENEL decise di
ricorrere in Appello e ottenne un ribaltamento delle sentenze emesse dai
Giudici di Pace, con conseguente addebito delle spese di giudizio ai cittadini.
Pertanto, se ti è stata notificata
a casa soltanto la lettera di una società di recupero crediti recante in
oggetto: “contenzioso blackout del 28/09/2003 – Richiesta di pagamento”, non essere intimidito dalla avvertenza “trascorsi
15 giorni dalla ricezione della presente, Enel Distribuzione si vedrà costretta
ad agire in giudizio nei suoi confronti, senza ulteriore avviso, per il
pagamento di quanto dovuto con aggravio di interessi e spese legali”, ma non
sottovalutare neanche le parole “esecuzione
di Sentenza n…”
Il consiglio, è quello di non
generalizzare per non alimentare false speranze, mantenendosi sempre bene
ancorati alla possibile ricostruzione dei fatti, ammesso e non concesso che si
scelga di adire le vie legali.
In altre parole, è possibile che
il presunto rimborso per il disservizio subito dal consumatore sia stato
incassato non dall’utente ma da altri sedicenti avvocati (non soltanto dall’ Avv. Caponigri), ma non
sempre è altrettanto possibile dimostrare il torto subito quando esiste un
giudicato.
Ed allora, al
consumatore, non resta che pagare?!
NON SUBITO. MA EVENTUALMENTE.
L’Ufficio Legale di Federconsumatori
Basilicata informa che sono i titoli esecutivi
(cioè le sentenze) ritualmente notificati (tecnicamente - spedite in formula esecutiva) a legittimare
valide pretese creditorie.
Pertanto, l’invito accorato è di
non costituirsi in alcun giudizio, fintantoché sono recapitate soltanto lettere
di recupero credito inviate da società
incaricate dall’Enel, e di mettere in conto l’esecuzione di una sentenza, a
determinate condizioni.
Per consulenze personalizzate, Ti
aspettiamo il Lunedì pomeriggio in Potenza alla Via del Gallitello 163, oppure
previo appuntamento da concordarsi al seguente numero telefonico: 3209391813.
Potenza, lì 07 ottobre 2014
Federconsumatori
Basiliacata
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