Qualche riflessione sulla giornata di oggi: Matera 2019


Oggi la commissione scende a Matera per ispezionare la città in vista del 17 Ottobre, data in cui si attende il verdetto su chi sarà la capitale europea della cultura per il 2019.  

Chi scrive, per onestà intellettuale, dichiara il suo (tiepido) risentimento per essere  rimasto ai margini della fase preparatoria non per sua volontà, ma perché chi dirigeva tutto  l’”ambaradam” ha ritenuto non essenziale interpellare le competenze e la  passione civile delle quali ha dato ampia prova in questi decenni. Si premette ciò perché, nonostante tutto, si tenterà di essere positivi, al limite dell’entusiastico, nel valutare il bilancio di questa fase preparatoria di Matera2019. Ho letto finalmente il dossier che promette tante meravigliose iniziative anche se abusa fino alla nausea di inopportuni “inglesorum”. Dalla lettura comunque emerge, aldilà della bontà caleidoscopica delle innumerevoli iniziative proposte, una frammentarietà nel fissare i cardini strategici entro i quali poi inquadrare gli eventi programmati. Manca per esempio una riflessione complessiva sui processi  di globalizzazione in atto e di come Matera pensa di proiettarsi. Vi è una globalizzazione insana guidata dalle “multinazionali” che tende ad omologare ed universalizzare gusti, costumi, comportamenti, bisogni indotti al fine di favorire produzioni su grande scala a basso costo. Questo culturalmente ha degli impatti terrificanti sulla identità dei vari popoli la cui cultura e le cui tradizioni  vengono schiacciate dalla cultura pubblicitaria  del “hic et nunc” (qui ed adesso). Vi è invece una globalizzazione nella quale ci si inserisce armati della propria cultura, delle proprie tradizioni, dei propri valori, della propria storia declinati in modo tale  da guadagnare un futuro. Avrei gradito così che quella resilienza dei Materani nei Sassi, più volte richiamata lodevolmente nel dossier, che nel passato ha permesso ai suoi abitanti di strappare e scavare frammenti cosmici di tufo  con sudore sangue e fatica, per farne una zattera sul quale collocare un habitat ed un ecosistema complesso funzionante, potesse  essere considerata antidoto potente per arginare ed educare quei processi di globalizzazione “insani” di cui abbiamo parlato. Una resilienza del quale è parte integrante la cultura del buon vicinato che va recuperata e riproposta e che certo becero modernismo ha cercato (forse riuscendoci!) di travolgere. Buon vicinato inteso come rete sociale informale e spontanea necessaria per sostenere ed esercitare la virtù della resilienza. Cultura del buon vicinato di cui si cercò di tener conto quando negli anni 50-70 furono costruiti i nuovi rioni della città, grazie all’intervento Degasperiano. Intervento Degasperiano che fece accendere i riflettori internazionali sulla nostra città attraendo in questo laboratorio a cielo aperto i migliori urbanisti, sociologi, imprenditori dell’epoca. E’ una gravissima, ideologica, colpevole amnesia  contenuta nel dossier la totale assenza di riferimenti a De Gasperi! Caro Sindaco e caro Verri sarebbe stato forse più efficace e saggio accogliere la commissione nel quartiere Bottiglione (o Spine Bianche), magari all’ombra della statua di De Gasperi, per farne gustare la qualità urbanistica, piuttosto che nella fatiscente Piccianello! E che dire  della figura di Pascoli totalmente ignorata nel dossier che invece ha preferito dilungarsi  nella esaltazione esagerata e sopra le righe del contributo (?) culturale dato da Pasolini  a Matera (pieno accordo a riguardo con il prof. Caserta). Avrei voluto infine che fosse stato dato un maggior peso al ruolo modernizzatore avuto dal Centro di Geodesia Spaziale. Con esso Matera è in grado non solo di documentare la vita dell’umanità dal paleolitico, ma anche quella che verrà. La proposta di un museo spaziale nelle caverne dei Sassi  avrebbe meritato di essere inclusa fra le opere da realizzare per il 2019, piuttosto che quella “stronzata” dell’orchestra internazionale dello spazio. Sono questi dei peccati mortali (De Gasperi) e veniali  che credo non intaccano le chance molto alte di vittoria della nostra città (i bookmaker la danno in vantaggio rispetto alle altre città!). Spiego perché.

Verri ha dichiarato stamattina che in occasione della visita della commissione non ha voluto organizzare eventi straordinari rispetto a quelli già celebrati o in programmazione. La città infatti deve essere presentata così com’è nella sua quotidianità. Se leggiamo la quotidianità della nostra città negli ultimi anni non possiamo che rilevare il grande dinamismo del privato cittadino che ha aperto ristoranti alberghi, botteghe di artigianato, musei, mostre, pur di costruire un offerta dell’accoglienza turistica straordinaria. Finanche commovente per l’eroismo manifestato. Al contrario è stata colpevolmente assente in tutti questi anni  l’amministrazione pubblica (a  parte ultimamente le rotonde che sembrano  realizzate tutte da Trombetta superstar!) ripiegata in questi anni  a curare la solita monocultura del mattone. Questo dato, non scritto nel dossier, al contrario di quanto appare,  è un punto straordinariamente a favore della nostra città perché  ne attesta la sua estrema vivacità. 

Abramo nel libro della Genesi, chiese a Dio di risparmiare Sodoma e Gomorra per i pochi giusti che l’abitavano. Dio arrivò a  concedere che non l’avrebbe distrutta anche per la sola  presenza di un solo giusto. Poi invece le distrusse perché non c’era nemmeno quel giusto. Sicuramente se Matera si trovasse nella situazione di Sodoma Dio comunque la salverebbe! Anche le sole “Pietre” della nostra città meritano di essere salvate!!!  Così la nostra città, se si presentasse  nuda in tutta la sua bellezza, al cospetto della commissione, sarebbe comunque già vincente!

Ma Matera non sta nelle stesse condizioni di Sodoma!  Bisogna aver fiducia nella vittoria. Bisogna averne per onorare la tenace “resilienza” di tutti quei materani che in questi anni  hanno lavorato duro, come salmoni “controcorrente”, per  costruire un futuro diverso e migliore per la nostra città.



Francesco Vespe

Commenti