CLUB ALPINO ITALIANO: Barriere da superare


“Una montagna per superare le barriere”. L’esperienza che un gruppo di utenti del CSM di Venosa insieme ai volontari del C.A.I. (Club Alpino Italiano) sottosezione di Melfi, hanno svolto con un’escursione a piedi lungo i sentieri montani tra Melfi e Rionero in Vulture. 

Il 19 settembre scorso gli operatori dell’ASP/1 Potenza- Dipartimento di Salute Mentale -Ambito Territoriale di Venosa, con un gruppo di utenti, i volontari del C.A.I. (Club Alpino Italiano) sottosezione di Melfi e la collaborazione dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Barile hanno svolto un’escursione a piedi lungo i sentieri montani tra Melfi e Rionero in Vulture. L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di attività riabilitative mirate a favorire processi cognitivi e di socializzazione. Essa nasce dalla convinzione, testimoniata in molte altre realtà della penisola, che la passione per la montagna non è solo uno sport. L’attività fisica infatti, associata al contatto con la natura, al piacere di condividere l’esperienza insieme ad altri e alla possibilità di confrontarsi con i propri limiti, riveste un valore terapeutico molto stimolante sul piano psico-fisico e relazionale. Per questo, in collaborazione con il C.A.I., gli operatori del Centro di Salute Mentale intendono realizzare un programma di escursioni nell’arco dell’anno in modo che la continuità dell’esperienza promuova il percorso di crescita educativo e culturale legato all’escursionismo in montagna e rinforzi le relazioni di gruppo. Il progetto ha inoltre tra gli obiettivi quello di favorire la conoscenza del territorio con le informazioni sull’ habitat naturale fornite dalle guide alpine, di offrire agli utenti del Centro di Salute Mentale l’opportunità di socializzare e di fare amicizia; di promuovere uno stile di vita sano e una maggiore attenzione alla cura di sé. Nel corso di questa prima escursione il gruppo ha potuto visitare le grotte che nel passato fungevano da riparo ad uomini ed animali; camminando tra meravigliosi castagneti, ha inoltre appreso dalle guide tante notizie sugli antichi “tratturi” di collegamento tra i paesi. I benefici derivanti dall’attività fisica, sottolinea la dottoressa Maria Antonietta Verrastro, responsabile del Centro di Salute Mentale dell’Ambito Territoriale di Venosa, il fare un po’ di fatica per raggiungere la meta, la cura della propria persona, l’acquisizione di nuove conoscenze riguardanti il proprio territorio e sentirsi parte di un gruppo, rendono questa esperienza un’attività riabilitativa e terapeutica nell’accezione più ampia di promozione della salute e del benessere.
Il presidente del C.A.I. di Melfi, Michelarcangelo Moscaritolo, afferma che ad un’esperienza condivisa si aggiunge la costruzione di significati importanti come la fiducia in sé stesso e nell’altro. Prima di intraprendere l’escursione i partecipanti sono stati adeguatamente informati e preparati al cammino nei boschi, in particolare sulla cura del proprio abbigliamento e sulla necessità di portare con sé qualche utile oggetto d’equipaggiamento : colazione, acqua, macchina fotografica…. La guida di persone esperte ed accoglienti nella relazione come i volontari del C.A.I. ha favorito quello spirito di gruppo che nel cammino montano è di fondamentale importanza perché fonte di sicurezza. Nel silenzio del bosco, inoltre, gli escursionisti hanno potuto sperimentare la piacevole sensazione di allontanarsi, almeno temporaneamente, dalle ansie del vivere quotidiano. In quest’ottica ci piace far rilevare alcuni significativi riscontri rilevati durante l’escursione : :  D. ha condiviso il proprio stato d’animo con i compagni di viaggio scrivendo sul posto questi versi: Una foglia scende lungo i solchi di un bosco in un istante di serenità dove scelgo un attimo di comunione un sentimento lì condiviso che porta ali di speranza in un discorso vero.  R. si è sentito parte di un gruppo affiatato e anche se stanco pensa che ne sia valsa la pena.  Per G. questa esperienza ha significato natura, solidarietà, amicizia e splendide persone, “lo stare insieme-ci dice-aiuta non solo a non stare soli ma anche a capire meglio gli altri e se stessi….L’attività fisica, unita alle nozioni socio-storico-naturalistiche sono un ottimo esempio di mente sana in corpore-sano, seguire questa filosofia di vita è senz’altro un’ottima terapia..” L’appuntamento per la prossima escursione è a fine ottobre (il 24) questa volta nel territorio di Palazzo San Gervasio (Potenza). Da non dimenticare penna, taccuino e macchina fotografica. Michelarcangelo Moscaritolo Responsabile della sottosezione di Melfi del C.A.I. Lucrezia Croce

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